Juve, chi sei davvero? Contro la Lazio serviranno lo spirito e la fame di Lipsia
Ripartire da dove si era fermata, ma aggiustando alcuni dettagli che, in prospettiva futura, possono fare la differenza.
Occhio alla spensieratezza della Lazio
La Juventus di Thiago Motta si appresta a tornare in scena dopo la sosta con due gare interne che nascondono parecchie insidie. In campionato allo Stadium arriverà la Lazio: un avversario quantomai scomodo. Benché infatti i biancocelesti non annoverino più in organico alcune “stelle” che avevano fatto la fortuna del club di Lotito negli anni precedenti (primi fra tutti Immobile e Luis Alberto), l’undici di Baroni diverte e, soprattutto, non ha perso quasi nulla del suo potenziale offensivo. Gli attaccanti Dia e Castellanos stanno dimostrando di avere un’intesa speciale, ma è tutto l’impianto di gioco dei capitolini, votato a un calcio propositivo e aggressivo, che convince. Al netto di alcune defaillance difensive che, in alcune circostanze, hanno fatto incassare a Provedel qualche gol di troppo. In generale, la spensieratezza dei biancocelesti può irretire la compagine bianconera. Che, tra l’altro, si presenterà alla sfida con diversi assenti illustri: da Bremer a Koopmeiners, da McKennie allo squalificato Conceicao.
Servirà una Juventus autoritaria e identitaria
Dopo il deludente pareggio contro il Cagliari Thiago Motta deve ripartire dalla sua idea di calcio: quella di un football dominante, avvolgente e basato innanzitutto sulla forza del collettivo. La Juve non ha in rosa campionissimi, ma la sua qualità tecnica media è molto alta e, grazie al gioco organizzato e fraseggiato che ha già espresso in diverse partite, può sovrastare gli avversari. Non dovrà mancare tuttavia ai bianconeri la determinazione, unita alla voglia di continuare ad attaccare senza lasciarsi tentare dall’idea di amministrare la gara quando sono in vantaggio: peccato che, complice la resilienza dei sardi, è costato il pari contro il Cagliari.
In Champions lo Stoccarda è un avversario pericolosamente "normale"
Per battere la Lazio, che giocherà a viso aperto, servirà la squadra vista a Lipsia: coerente fino in fondo con le sue idee e portatrice di un’identità tecnico-tattica ben definita. Stesso discorso varrà per il match di Champions League con lo Stoccarda: un avversario pericolosamente “normale”, nel senso che gioca un calcio semplice ma fruttuoso e senza fuoriclasse, forte di un collettivo che ha saputo mettere in crisi anche il Real Madrid al Bernabeu.