La mini-rivoluzione dell'Atletico Madrid: la forza del "Cholo", adesso, è dalla cintola in su

Una corazzata competitiva tanto in Spagna quanto a livello internazionale, ma in netta controtendenza rispetto al recente passato.

La forza dei Colchoneros è nell'attacco stellare

Oggi la forza dell’Atletico Madrid del “Cholo” Simeone, udite udite, è dalla cintola in su. L’ultimo calciomercato, suggellando un processo che in verità andava avanti da un paio d’anni, ha consegnato ai tifosi dei Colchoneros una squadra a trazione fortemente anteriore. Che ha perso parte della granitica solidità difensiva che l’aveva storicamente caratterizzata nell’era-Simeone, ma ha guadagnato – eccome, se ha guadagnato – in prolificità offensiva e in spettacolarità.

Gli acquisti di Julian Alvarez e Alexander Sorloth vanno esattamente in quella direzione. La pur dolorosa rinuncia ad Alvaro Morata ha portato in dote due attaccanti straordinari, dalle caratteristiche diverse ma perfettamente complementari, che illuminati dall’inventiva e dall’esperienza del sempreverde Antoine Griezmann possono fare sfracelli. Anche la difesa, a onor del vero, è stata puntellata con l’ingaggio del nazionale spagnolo Le Normand e con il prestito dal Barcellona di Clement Lenglet: una garanzia per un pacchetto arretrato che, tuttavia, in più di un’occasione ha scricchiolato, costringendo il portiere Oblak agli straordinari.

Il "Cholo" si è evoluto: ora in Champions è ancora più temibile

Un sacrificio calcolato, evidentemente, per restituire all’Atletico una dimensione di gioco più moderna ed evoluta. Lo stesso Conor Gallagher, acquistato dal Chelsea, è un centrocampista più di spinta che di rottura e ha indubbiamente alzato il tasso tecnico della mediana biancorossa. Il rischio che questa mini-rivoluzione può comportare? Quello di incappare in giornate come quella vissuta da Koke e compagni a Lisbona, dove hanno incassato un sonante 0-4 dal Benfica. Ma a lungo andare questa nuova filosofia premierà i Colchoneros, rendendoli ancora più temibili soprattutto in Champions League: una competizione in cui il coraggio paga (quasi) sempre.