
Baldini scuote il calcio: “Giocare a Pasqua? E il rispetto per la famiglia e la religione?”
Anche alla vigilia di Legnago–Pescara, in programma nel giorno di Pasquetta, Silvio Baldini non perde occasione per andare oltre il rettangolo di gioco. Al centro delle sue parole c’è un tema che sente profondamente: il rispetto delle festività religiose e della famiglia, troppo spesso sacrificato sull’altare del calendario calcistico.
“Ma vi sembra giusto che io a Pasqua devo viaggiare? O che a Natale altri erano in campo?”, ha sbottato Baldini in conferenza stampa. “E dove è il rispetto per la religione? La Paolini venerdì santo non ha giocato. E dove è il rispetto della famiglia se non vengono rispettate le feste?”.
Uno sfogo sentito, che va oltre la preparazione della partita. Baldini non contesta solo la logica degli impegni ravvicinati, ma l’idea di un calcio che, a suo avviso, ha perso contatto con ciò che conta davvero.
Non è la prima volta che l’allenatore toscano tocca temi etici e spirituali. Per lui, il calcio dovrebbe essere anche una forma di rispetto verso il tempo delle persone, dei tifosi, delle famiglie. Un discorso che apre a una riflessione più ampia: fino a che punto il calcio può chiedere di “sacrificare” tutto?







