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Cagliari, la Linea Maginot dura solo un tempo. L'Inter dilaga nella ripresa
Il copione della gara di ieri all'Unipol Domus è stato ampiamente rispettato. Un Cagliari con grossi, grossissimi problemi in attacco e con quattro sconfitte consecutive tra campionato e Coppa Italia, ha provato a fare il possibile per ostacolare la corazzata Inter, ma lo 0-3 finale la dice lunga sulla tanta, troppa differenza tra le due compagini. I rossoblù hanno retto solo il primo tempo, spendendo tantissime energie contro un avversario che, dal canto suo, ha atteso con pazienza il momento propizio per affondare i colpi.
ABBOTTONATI E COPERTI. Contrariamente ad altre circostanze in cui il Cagliari ha affrontato le big del campionato, Davide Nicola ha rinunciato alla tanto predicata aggressività: la formazione iniziale ha, infatti, previsto un 4-4-1-1 con Scuffet tra i pali (un ritorno dolce-amaro, ma che almeno ha confermato la netta differenza con l'albanese Sherri), con Gaetano in pressione su Calhanoglu, e Piccoli a fare sportellate contro gli aitanti centrali nerazzurri. A centrocampo diga Makoumbou-Adopo e due esterni, Zortea-Augello, in grado di dare fluidità al gioco e, in fase di non possesso, aumentare la densità sulla linea dei difensori. Lo stesso Zappa, infatti, ha lavorato parecchio come centrale aggiunto al fine di limitare le incursioni continue delle mezze ali, o addirittura dei braccetti difensivi dell'Inter. Questa strategia, però, ha dato qualche frutto soltanto nella prima frazione di gioco: lasciate ben presto le redini del gioco ai nerazzurri, il Cagliari ha speso tutte le sue risorse fisiche nel primo tempo, correndo, o meglio rincorrendo, in maniera forsennata l'avversario che attaccava con tanti elementi. Dopo la prima occasione arrivata già al 2' minuto, con Thuram che ha scaldato i guantoni di Scuffet, l'Inter ha agito in maniera intelligente, senza strafare, quasi convinta che prima o poi il Cagliari avrebbe lasciato qualche spiraglio. Sommer non correva nessun pericolo, se non qualche cross non sfruttato da Piccoli. Lautaro Martinez si divora il goal da pochi passi, mentre Mkhitaryan non trova lo specchio da buona posizione.
SECONDA FRAZIONE SENZA STORIA. Nicola deve subito fare a meno di Mina a causa di un fastidio al tallone, e manda in campo Wieteska. L'uscita del colombiano si fa sentire praticamente da subito giacchè Thuram ha vita facile contro il polacco. Al 52' arriva il goal del vantaggio grazie ad un colpo di testa di Bastoni non letto correttamente da Scuffet, che si infila per mera casualità nella rete rossoblù. Lo stesso difensore della nazionale ha ammesso nel post gara di aver cercato un passaggio per i compagni e non il goal, ma sta di fatto che la gara si mette in discesa per l'Inter: Nicola tenta di dare una scossa con gli ingressi di Marin e Pavoletti al posto di Obert (prestazione sufficiente) e dell'ancora una volta deludente Gaetano. Ma i rossoblù crollano, le energie sono praticamente già finite al 60'. Lautaro Martinez raddoppia con un bel tap in su delizioso cross di Barella, rompendo un digiuno che aveva creato più di qualche mugugno. Altra manciata di minuti e Wieteska si esibisce in uno sciagurato volo con le braccia alte nel tentativo di contrastare Thuram: calcio di rigore che l'infallibile Calhanoglu realizza spiazzando Scuffet. Fine dei giochi all'Unipol Domus quando non sono passati neanche 70 minuti di gioco. I nerazzurri falliscono qualche altra occasione in contropiede, mente il Cagliari riesce a sporcare i guanti di Sommer solamente grazie ad un'azione personale del neo entrato Felici all'86'. Per Inzaghi tante note liete, specie il ritorno al goal del capitano argentino, per Nicola una situazione che si fa sempre più preoccupante, giornata dopo giornata, e la prossima settimana ci sarà lo scontro diretto contro il Monza.
ABBOTTONATI E COPERTI. Contrariamente ad altre circostanze in cui il Cagliari ha affrontato le big del campionato, Davide Nicola ha rinunciato alla tanto predicata aggressività: la formazione iniziale ha, infatti, previsto un 4-4-1-1 con Scuffet tra i pali (un ritorno dolce-amaro, ma che almeno ha confermato la netta differenza con l'albanese Sherri), con Gaetano in pressione su Calhanoglu, e Piccoli a fare sportellate contro gli aitanti centrali nerazzurri. A centrocampo diga Makoumbou-Adopo e due esterni, Zortea-Augello, in grado di dare fluidità al gioco e, in fase di non possesso, aumentare la densità sulla linea dei difensori. Lo stesso Zappa, infatti, ha lavorato parecchio come centrale aggiunto al fine di limitare le incursioni continue delle mezze ali, o addirittura dei braccetti difensivi dell'Inter. Questa strategia, però, ha dato qualche frutto soltanto nella prima frazione di gioco: lasciate ben presto le redini del gioco ai nerazzurri, il Cagliari ha speso tutte le sue risorse fisiche nel primo tempo, correndo, o meglio rincorrendo, in maniera forsennata l'avversario che attaccava con tanti elementi. Dopo la prima occasione arrivata già al 2' minuto, con Thuram che ha scaldato i guantoni di Scuffet, l'Inter ha agito in maniera intelligente, senza strafare, quasi convinta che prima o poi il Cagliari avrebbe lasciato qualche spiraglio. Sommer non correva nessun pericolo, se non qualche cross non sfruttato da Piccoli. Lautaro Martinez si divora il goal da pochi passi, mentre Mkhitaryan non trova lo specchio da buona posizione.
SECONDA FRAZIONE SENZA STORIA. Nicola deve subito fare a meno di Mina a causa di un fastidio al tallone, e manda in campo Wieteska. L'uscita del colombiano si fa sentire praticamente da subito giacchè Thuram ha vita facile contro il polacco. Al 52' arriva il goal del vantaggio grazie ad un colpo di testa di Bastoni non letto correttamente da Scuffet, che si infila per mera casualità nella rete rossoblù. Lo stesso difensore della nazionale ha ammesso nel post gara di aver cercato un passaggio per i compagni e non il goal, ma sta di fatto che la gara si mette in discesa per l'Inter: Nicola tenta di dare una scossa con gli ingressi di Marin e Pavoletti al posto di Obert (prestazione sufficiente) e dell'ancora una volta deludente Gaetano. Ma i rossoblù crollano, le energie sono praticamente già finite al 60'. Lautaro Martinez raddoppia con un bel tap in su delizioso cross di Barella, rompendo un digiuno che aveva creato più di qualche mugugno. Altra manciata di minuti e Wieteska si esibisce in uno sciagurato volo con le braccia alte nel tentativo di contrastare Thuram: calcio di rigore che l'infallibile Calhanoglu realizza spiazzando Scuffet. Fine dei giochi all'Unipol Domus quando non sono passati neanche 70 minuti di gioco. I nerazzurri falliscono qualche altra occasione in contropiede, mente il Cagliari riesce a sporcare i guanti di Sommer solamente grazie ad un'azione personale del neo entrato Felici all'86'. Per Inzaghi tante note liete, specie il ritorno al goal del capitano argentino, per Nicola una situazione che si fa sempre più preoccupante, giornata dopo giornata, e la prossima settimana ci sarà lo scontro diretto contro il Monza.
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