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Franco Selvaggi: "Inter squadra fantastica, sarà durissima per il Cagliari"
Franco Selvaggi, indimenticato ex attaccante del Cagliari e Campione del mondo con la maglia azzurra nel Mondiale spagnolo del 1982, fotografa il momento difficile attraversato dalla formazione rossoblù, attesa domani da un impegno complicatissimo contro l’Inter di Simone Inzaghi.
Franco, domanda secca: il Cagliari ha qualche possibilità di uscire indenne dalla supersfida ai Campioni d’Italia?
“Sarà molto difficile. L’Inter è una squadra fantastica e, in più, è in uno stato di grazia. Però nel calcio non c’è niente di scontato. Ai tempi in cui vestivo la maglia rossoblù coi nerazzurri il primo anno pareggiammo, disputando tra l’altro una partita esemplare in cui attaccammo senza soluzione di continuità, e anche l’anno dopo facemmo 1-1.
Questo sport è imprevedibile: sabato il Cagliari dovrà giocarsela, ovviamente con molta cautela, e dare tutto dal primo al novantesimo minuto e oltre.”
Fino a questo momento Davide Nicola ha quasi sempre giocato col trequartista dietro all’unica punta, schierando cinque centrocampisti. Lei contro i nerazzurri confermerebbe questo modulo o proverebbe a “osare” rispolverando le due punte di ruolo?
“Il mister conosce perfettamente la squadra e sa quale abito cucirle addosso. Io in passato ho allenato Gaetano, che è un ottimo giocatore e può fare la seconda punta esterna in appoggio al centravanti oppure il trequartista. E sa adattarsi anche al ruolo di mezzala. Credo che Nicola opterà nuovamente per un fantasista a sostegno dell’unica punta.”
Sul piano dell’approccio e dell’atteggiamento cosa deve fare il Cagliari, che ha urgente necessità di muovere la classifica, per strappare almeno un punto alla Beneamata?
“Io ricordo che noi attaccammo a spron battuto e l’Inter, per tutto il primo tempo, non fece nemmeno un tiro in porta. Ma erano epoche e squadre diverse: il mio Cagliari, per come era strutturato, non poteva che giocare in modo aggressivo. Credo che sabato i rossoblù imposteranno invece una gara d’attesa. Personalmente io da allenatore, essendo stato una punta, cercavo sempre di dare alle mie compagini un imprinting offensivo. Ma ogni tecnico ha la sua filosofia.
Al Cagliari coi nerazzurri servirà prudenza. A tavolino siamo tutti bravi a impostare le partite e a fare le formazioni. Le racconto un aneddoto: una volta Pesaola, tecnico che all’epoca sedeva sulla panchina del Bologna, durante la conferenza stampa del prepartita disse: ‘A Bergamo contro l’Atalanta aspettatevi un Bologna d’assalto: scenderemo in campo decisi a ottenere la vittoria’. Poi la gara finì 2-0 per l’Atalanta, col Bologna che non fu praticamente mai capace di uscire dalla sua metà campo. Così i giornalisti chiesero conto a Pesaola delle sue affermazioni nel corso della famosa conferenza stampa, e il tecnico rispose: ‘Voi avete ragione, ma l’allenatore dell’Atalanta mi ha rubato l’idea…’.
Questo per dire che la scelta dell’atteggiamento tattico da tenere in campo dipende anche dall’avversario che ti trovi di fronte di volta in volta. Hai voglia a giocare all’attacco contro il Milan di Arrigo Sacchi… Anche se il tuo proposito di partenza era quello alla fine eri comunque costretto a subire, tale era la superiorità tecnica e fisica di quel Milan. Laddove il più forte avanza il più debole deve arretrare. Ubi maior, insomma.
Il Cagliari dovrà dimostrare anche un certo coraggio contro l’Inter, ma evitando assolutamente di andare allo sbaraglio. E ricordiamoci sempre che gli allenatori dipendono dai calciatori: se Simone Inzaghi allenasse il Cagliari, contro l’Inter punterebbe su una tattica attendista.”
Franco, domanda secca: il Cagliari ha qualche possibilità di uscire indenne dalla supersfida ai Campioni d’Italia?
“Sarà molto difficile. L’Inter è una squadra fantastica e, in più, è in uno stato di grazia. Però nel calcio non c’è niente di scontato. Ai tempi in cui vestivo la maglia rossoblù coi nerazzurri il primo anno pareggiammo, disputando tra l’altro una partita esemplare in cui attaccammo senza soluzione di continuità, e anche l’anno dopo facemmo 1-1.
Questo sport è imprevedibile: sabato il Cagliari dovrà giocarsela, ovviamente con molta cautela, e dare tutto dal primo al novantesimo minuto e oltre.”
Fino a questo momento Davide Nicola ha quasi sempre giocato col trequartista dietro all’unica punta, schierando cinque centrocampisti. Lei contro i nerazzurri confermerebbe questo modulo o proverebbe a “osare” rispolverando le due punte di ruolo?
“Il mister conosce perfettamente la squadra e sa quale abito cucirle addosso. Io in passato ho allenato Gaetano, che è un ottimo giocatore e può fare la seconda punta esterna in appoggio al centravanti oppure il trequartista. E sa adattarsi anche al ruolo di mezzala. Credo che Nicola opterà nuovamente per un fantasista a sostegno dell’unica punta.”
Sul piano dell’approccio e dell’atteggiamento cosa deve fare il Cagliari, che ha urgente necessità di muovere la classifica, per strappare almeno un punto alla Beneamata?
“Io ricordo che noi attaccammo a spron battuto e l’Inter, per tutto il primo tempo, non fece nemmeno un tiro in porta. Ma erano epoche e squadre diverse: il mio Cagliari, per come era strutturato, non poteva che giocare in modo aggressivo. Credo che sabato i rossoblù imposteranno invece una gara d’attesa. Personalmente io da allenatore, essendo stato una punta, cercavo sempre di dare alle mie compagini un imprinting offensivo. Ma ogni tecnico ha la sua filosofia.
Al Cagliari coi nerazzurri servirà prudenza. A tavolino siamo tutti bravi a impostare le partite e a fare le formazioni. Le racconto un aneddoto: una volta Pesaola, tecnico che all’epoca sedeva sulla panchina del Bologna, durante la conferenza stampa del prepartita disse: ‘A Bergamo contro l’Atalanta aspettatevi un Bologna d’assalto: scenderemo in campo decisi a ottenere la vittoria’. Poi la gara finì 2-0 per l’Atalanta, col Bologna che non fu praticamente mai capace di uscire dalla sua metà campo. Così i giornalisti chiesero conto a Pesaola delle sue affermazioni nel corso della famosa conferenza stampa, e il tecnico rispose: ‘Voi avete ragione, ma l’allenatore dell’Atalanta mi ha rubato l’idea…’.
Questo per dire che la scelta dell’atteggiamento tattico da tenere in campo dipende anche dall’avversario che ti trovi di fronte di volta in volta. Hai voglia a giocare all’attacco contro il Milan di Arrigo Sacchi… Anche se il tuo proposito di partenza era quello alla fine eri comunque costretto a subire, tale era la superiorità tecnica e fisica di quel Milan. Laddove il più forte avanza il più debole deve arretrare. Ubi maior, insomma.
Il Cagliari dovrà dimostrare anche un certo coraggio contro l’Inter, ma evitando assolutamente di andare allo sbaraglio. E ricordiamoci sempre che gli allenatori dipendono dai calciatori: se Simone Inzaghi allenasse il Cagliari, contro l’Inter punterebbe su una tattica attendista.”
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