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Cagliari, Caprile spiega l'addio al Napoli: "Ho detto che volevo giocare. E mi hanno ascoltato"
Il nuovo portiere del Cagliari Elia Caprile ha parlato in conferenza stampa nel giorno della sua presentazione ufficiale. Nel corso dell'incontro coi giornalisti, il giocatore è tornato anche sulla sua esperienza al Napoli.
Quanto ha impiegato a dire sì al Cagliari?
"Pochissimo. Sapevo che poteva essere una grande occasione. Contro il Milan ho fatto una grande prestazione, ma l'ha fatta pure tutta la squadra. Ora testa al Lecce".
Come è stato l'impatto con lo spogliatoio?
"Molto buono. Sono molto contento di essere qui. Pavoletti? E' stato molto discreto, sapendo è stato un periodo difficile della mia vita (il goal in finale dei play off)".
Come è nata la trattativa?
"Ho fatto presente le mie intenzioni di giocare al Napoli che si è subito interessato e mi ha fatto sapere del Cagliari".
Qual è un primo bilancio della tua carriera?
"Sono felice, faccio quello che mi piace. I miei genitori mi hanno sempre insegnato a lavorare sodo. Soldi, sponsor, grandi squadre sono cose che mi interessano poco. Oggi i bimbi si avvicinano al calcio non per i soldi, ma per il piacere di giocare. Sabato ho chiamato i miei e la mia ragazza: ero felice perchè ero tornato a giocare".
Un commento sulla tua esperienza a Napoli?
"Non posso che parlare bene, gente fantastica. Ma avevo bisogno di giocare. Auguro al Napoli di ottenere ciò che merita".
Quanto ha impiegato a dire sì al Cagliari?
"Pochissimo. Sapevo che poteva essere una grande occasione. Contro il Milan ho fatto una grande prestazione, ma l'ha fatta pure tutta la squadra. Ora testa al Lecce".
Come è stato l'impatto con lo spogliatoio?
"Molto buono. Sono molto contento di essere qui. Pavoletti? E' stato molto discreto, sapendo è stato un periodo difficile della mia vita (il goal in finale dei play off)".
Come è nata la trattativa?
"Ho fatto presente le mie intenzioni di giocare al Napoli che si è subito interessato e mi ha fatto sapere del Cagliari".
Qual è un primo bilancio della tua carriera?
"Sono felice, faccio quello che mi piace. I miei genitori mi hanno sempre insegnato a lavorare sodo. Soldi, sponsor, grandi squadre sono cose che mi interessano poco. Oggi i bimbi si avvicinano al calcio non per i soldi, ma per il piacere di giocare. Sabato ho chiamato i miei e la mia ragazza: ero felice perchè ero tornato a giocare".
Un commento sulla tua esperienza a Napoli?
"Non posso che parlare bene, gente fantastica. Ma avevo bisogno di giocare. Auguro al Napoli di ottenere ciò che merita".
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