Cagliari bella anomalia di Serie A: brilla con giocatori made in Italy e di proprietà
Il progetto è da osservare con attenzione e non ha assolutamente a che fare con il passato, che si basava molto su giocatori stranieri e prestiti ripetuti. Il presidente Giulini e il d.s.
Bonato si sono distinti per il loro lavoro e questo nonostante l'addio pesantissimo di un leader in panchina come Claudio Ranieri. Ma la scelta di prendere Davide Nicola come sostituto sta premiando a lungo andare e dal mercato sono stati prelevati profili con grandi margini di crescita che stanno rendendo gradualmente.
Da Scuffet, Ciocci e Augello, passando per Deiola, Viola, Pavoletti, fino a Zappa, Prati e non solo. Sono solo alcuni degli esempi di italiani di proprietà, tralasciando invece Piccoli (obbligo di riscatto a 12 milioni) e Gaetano (diritto a 6 milioni), comunque in mano al Cagliari. E per gli stranieri la politica è la stessa: Palomino firmato a parametro zero, Sherri preso dall’Egnatia. Insomma, una sterzata forte nella speranza di raddrizzare la posizione in classifica nel corso della stagione.