
Matteoli: "Il Cagliari è la più forte tra quelle in lotta per la salvezza, ma bisogna stare attenti"
Gianfranco Matteoli è intervenuto a Radio FirenzeViola per parlare del campionato e, in particolare della sfida tra Cagliari e Fiorentina, in programma domani alle 18:30. Queste le sue parole sintetizzate da TuttoCagliari:
Spostare questa gara di 48 ore può cambiare qualcosa negli equilibri mentali delle due squadre?
"Non penso. Anche perché non è che sia saltata solo Cagliari-Fiorentina, è saltato tutto il calcio. Quando succedono eventi di questo tipo, come la scomparsa di una persona amata da tanti, sono situazioni che tutti – giocatori e addetti ai lavori – devono affrontare".
Che idea si è fatto della Fiorentina in questa fase del campionato?
"A me piace. È una buona squadra, mi dà la sensazione che giocarci contro sia molto difficile. Ha giocatori di gamba, che ti mettono in difficoltà. L’allenatore mi sembra proponga un calcio sbarazzino. È una squadra che mi diverte".
Davide Nicola e il suo Cagliari sembrano avvicinarsi alla salvezza con un po’ più di tranquillità rispetto ad altri Cagliari del passato. È d’accordo?
"Sì, anche se bisogna stare attenti. Ho sempre detto che, tra le pericolanti, il Cagliari è la squadra più forte. Ma la classifica si sta mettendo in modo strano: ora affronti la Fiorentina, che è una partita difficile, poi vai a Verona, dove anche lì bisognerà capire come andrà. Insomma, bisogna stare molto attenti, anche se, ripeto, il Cagliari è favorito rispetto ad altre squadre".
Il fattore campo dell’Unipol Domus può essere un elemento importante?
"Sicuramente. È uno stadio raccolto, piccolo, dove i tifosi si fanno sentire. Può essere un fattore".
Parliamo del centrocampo viola. Ci sono individualità di spessore come Fagioli, Cataldi, Mandragora. Chi le piace di più?
"Mi sembra un centrocampo ben assortito. Fagioli, secondo me, può dare quel qualcosa in più alla Fiorentina. Sta vivendo un momento straordinario".
Yerry Mina, ex di turno per la gara di domani: quanto ha dato al Cagliari in termini di leadership?
"È un giocatore che conosco bene. Quando stava bene, era un difensore importante. Ultimamente ha avuto qualche problema fisico, ma dal punto di vista della personalità ha dato tanto. Sia l’anno scorso che quest’anno è stato decisivo sotto quell’aspetto".
Parlavamo prima di Davide Nicola, un tecnico che spesso subentra a stagione in corso per dare una svolta in chiave salvezza. Quest’anno è partito dall’inizio: sta facendo un buon lavoro?
"Sì, sta facendo un buon lavoro. Deve portarlo a termine, però. Come dicevamo, il Cagliari è la squadra più forte tra le pericolanti, ma bisogna stare attenti. Mi piace Nicola: è una persona seria, si assume le sue responsabilità. Non l’ho mai sentito dare colpe ai giocatori quando si perde. E questo, per un gruppo come quello del Cagliari, è molto importante".
Mi parlava bene anche di Palladino. Secondo lei sta facendo un buon lavoro con il materiale tecnico che ha?
"Beh, diciamo che anche la Fiorentina è una buona squadra, quindi è giusto che faccia bene. Le coppe, però, qualcosa ti tolgono. Probabilmente, senza le coppe, avrebbe qualche punto in più".
In casa viola, chi sono secondo lei i pericoli numero uno per il Cagliari?
"Ikoné e Beltrán, direi. Stanno facendo una grande stagione".
E in casa Cagliari? Chi dovrebbe temere di più la Fiorentina?
"Piccoli. È un giocatore interessante, ha forza fisica, tiene palla, fa salire la squadra. Secondo me può mettere in difficoltà chiunque".
L’Inter, ora appaiata al Napoli nella corsa scudetto: è ancora favorita o sarà un finale di stagione complicato?
"All’inizio pensavo che l’Inter fosse la squadra più forte e che non ci sarebbero stati problemi. Invece la situazione si è un po’ complicata. L’altro giorno mi è sembrata una squadra stanca, soprattutto mentalmente. Giocare sempre ad alti livelli, senza mai poter sbagliare, è dura. Penso che sarà una bella lotta fino alla fine".







