ESCLUSIVA TC - JEDA: "Contro il Milan ho visto un Cagliari a tratti arrembante e travolgente. Ma occorre che la squadra ripeta queste prestazioni anche contro le avversarie più alla sua portata: a Genova bisognerà attaccare e giocare per vincere"
Jeda, ex attaccante brasiliano ma ormai, di fatto, cagliaritano acquisito per le brillanti stagioni vissute in Sardegna con la maglia rossoblù, commenta il campionato della formazione di Davide Nicola a quattro giorni dal cruciale scontro di Genova col Grifone, che potrebbe già rappresentare un crocevia decisivo per la stagione degli isolani.
Jeda, col Milan è arrivato un 3-3 scoppiettante e ricco di spunti positivi. Lei come vede in questo momento la compagine sarda?
“Col Milan ho ammirato una squadra molto viva, che sta sempre sul pezzo e non molla mai. Una squadra che, comunque, deve ancora trovare certi meccanismi e una certa convinzione soprattutto quando gioca in casa. La partita coi rossoneri, nella quale si è visto un Cagliari a tratti arrembante e capace di giocate offensive di ottima qualità, ha dimostrato che - se ci credono fino in fondo e se non hanno paura di esprimere il loro calcio - i ragazzi di Nicola possono giocarsela con tutti. Ma il punto fondamentale è che queste prestazioni, così brillanti e convincenti, vanno ripetute anche quando affronti le formazioni alla tua portata. Anzi, soprattutto contro le parigrado: è lì che fai la differenza e compi finalmente il salto di qualità. In una parola, ci vogliono costanza e continuità di rendimento.”
Ora la sfida contro il Genoa, in tal senso, casca proprio a fagiolo. I rossoblù liguri si presenteranno con Patrick Vieira in panchina, al suo debutto dopo l’enigmatico (per non dire incomprensibile) esonero di Alberto Gilardino. Sarà dunque importante affrontare il Grifone a viso aperto, senza rinunciare ad attaccare e provando, semmai, a fare un gol in più dell’avversario?
“In serie A fare troppi calcoli non paga. Io credo che il Cagliari debba andare a Marassi a fare la sua partita, contro un avversario abbordabile come il Genoa, con l’idea di attaccare e con la consapevolezza delle proprie qualità. Scegliere di difendersi a oltranza in un ambiente infuocato come quello di Genova sarebbe pericoloso, perché darebbe maggiore fiducia a una formazione, come quella ligure, per la quale il cambio improvviso di allenatore potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. L’esonero del tutto inaspettato di Gilardino potrebbe aver scombussolato l’ambiente, e il Cagliari deve assolutamente cercare di approfittare di questa situazione. E può farlo soltanto scendendo in campo con l’idea di esprimere il suo calcio senza fare calcoli, con l’obiettivo - possibilmente - di andare in vantaggio. Se il gol, infatti, dovesse trovarlo per primo il Genoa lo stadio si infiammerebbe e trasmetterebbe forza ai padroni di casa. Viceversa, in un contesto come quello attuale, se segnasse il Cagliari il Grifone potrebbe andare in seria difficoltà. Anche dal punto di vista psicologico.
I calcoli, semmai, li puoi fare alla fine della partita, nel caso in cui tu stia conseguendo un buon risultato: allora sì che, magari, cerchi di non rischiare. Ma prima bisogna spingere sull’acceleratore. Proprio come era stato fatto contro il Milan.”