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Mancosu: "Eravamo un gruppo di pazzi, a Bari senza paura davanti a 60mila persone. Liverani decisivo per il mio ritorno a Cagliari"TUTTO mercato WEB
© foto di Luca Di Leonardo
ieri alle 22:30Primo piano
di Vittorio Arba
per Tuttocagliari.net

Mancosu: "Eravamo un gruppo di pazzi, a Bari senza paura davanti a 60mila persone. Liverani decisivo per il mio ritorno a Cagliari"

Marco Mancosu, ex centrocampista del Cagliari ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di "Di tutto un po'dcast", podcast di Galleria Progetti, condotto da Cristian "Fisso Ridendo" Basciu. Tra i tanti temi trattati, il ritorno in rossoblù dell'estate 2021 e le gare cruciali contro Bari e Frosinone. Di seguito le parole di Mancosu, sintetizzate da TuttoCagliari.net:

RITORNO A CASA DOPO 15 ANNI - "Tornare al Cagliari è stato un sogno che si realizzava, ma la strada è stata tutt'altro che semplice. Ero in procinto di firmare con il Brescia, avevo parlato con Cellino e con l'allenatore Clotet, ed eravamo praticamente d'accordo. Ma Liverani, che nel frattempo era passato al Cagliari, mi ha chiamato all'ultimo momento: 'Vieni qui, non andare da nessun’altra parte!'. Da quel momento tutto è cambiato. Ho risolto velocemente con la SPAL e, dopo appena tre giorni, ero già in campo con il Cagliari. È stato tutto molto rapido, ma non potevo chiedere di meglio: ho festeggiato il mio compleanno con tutta la mia famiglia, e giocare per la mia terra dopo 15 anni è stato indescrivibile. È stato un periodo difficile, segnato da quattro operazioni al ginocchio e un’infezione, ma se mi avessero detto che sarei dovuto passare attraverso tutto questo per tornare a Cagliari e conquistare una promozione e una salvezza del genere, l’avrei fatto lo stesso".

SU BARI-CAGLIARI -  "Il prepartita è stato carico di tensione ma anche di una strana leggerezza. Eravamo un gruppo di pazzi. Prima della partita, in una riunione importante, ci siamo messi a fare battute e a ridere, tanto che ci siamo presi a schiaffi per ridere. Era un modo per allentare la tensione, ed è stata una follia. Ma è anche grazie a quel clima che siamo scesi in campo senza paura. Sapevamo che lo stadio sarebbe stato pieno, con 60.000 persone, ma la pressione era tutta su di loro. Nel post-partita, invece, è stata una festa continua. Dopo la vittoria, siamo andati nello spogliatoio e ci siamo lasciati andare a festeggiamenti folli. La società aveva organizzato un charter per le nostre famiglie, e questo ha reso tutto ancora più speciale. Dopo la partita siamo tornati a Cagliari, abbiamo bevuto allo stadio e all’alba siamo andati a fare il bagno al Poetto. Una tradizione che abbiamo iniziato, e che abbiamo ripetuto anche quando ci siamo salvati".

SU CAGLIARI-FROSINONE - "Quel giorno è stato difficile: ho sbagliato un rigore e ho colpito la traversa e un palo. Eppure, nonostante tutto, abbiamo vinto 4-3. Anche se la mia prestazione non è stata delle migliori, mi sono concentrato sull’aspetto positivo: la squadra aveva vinto, e per me quello contava di più".