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ESCLUSIVA TC - MASSIMO RASTELLI: "A Lecce è mancato il cinismo sotto porta. Ma a volte tatticamente giocare in superiorità numerica è difficile, perché gli avversari ti chiudono tutti gli spazi. Il Napoli non ha ancora una sua precisa identità"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 4 settembre 2024, 20:00Primo piano
di Matteo Bordiga
per Tuttocagliari.net

ESCLUSIVA TC - MASSIMO RASTELLI: "A Lecce è mancato il cinismo sotto porta. Ma a volte tatticamente giocare in superiorità numerica è difficile, perché gli avversari ti chiudono tutti gli spazi. Il Napoli non ha ancora una sua precisa identità"

L’ex tecnico del Cagliari Massimo Rastelli, artefice dell’immediata risalita in serie A dell’undici rossoblù nella stagione 2015-2016 e di una successiva, tranquilla salvezza conseguita in massima serie, esamina una per una le prime tre giornate di campionato della formazione attualmente allenata da Davide Nicola.

Massimo, il nuovo Cagliari si è presentato sul palcoscenico della serie A con due pareggi contro Roma e Como, parzialmente oscurati dalla pesante sconfitta di Lecce.

“Sono state tre partite molto diverse fra di loro. Con la Roma il Cagliari ha ottenuto un punto meritatissimo, collezionando tra l’altro qualche occasione in più rispetto ai giallorossi per portare a casa l’intera posta. Contro il Como sono stati i lariani a tenere in mano il pallino del gioco, ma nel primo tempo il Cagliari è ripartito benissimo ed è riuscito anche ad andare in vantaggio. Successivamente Cutrone e compagni hanno impattato con merito e alla fine credo che il pareggio abbia accontentato entrambe le compagini. Quella di Lecce invece è stata una sfida dai due volti: equilibrata nel primo tempo, fino a quando il Lecce è rimasto in undici uomini, e poi caratterizzata dagli attacchi del Cagliari nella ripresa in superiorità numerica. I rossoblù hanno avuto due gigantesche occasioni per pareggiare, ma sono mancati il giusto cinismo e la precisione sotto porta. Se l’1-1 fosse arrivato a una ventina di minuti dalla fine probabilmente l’undici di Nicola avrebbe anche potuto vincere. Peccato, perché sarebbe stato un risultato importante. Però credo che la dirigenza rossoblù abbia gettato delle buone basi: vedo condivisione, vedo idee chiare e acquisti mirati. Al netto del KO del Via del Mare che proprio non ci voleva.”

Aldilà della precisione nell’ultimo passaggio e nella finalizzazione, a suo avviso contro i salentini non è mancato anche qualcos’altro? Mi riferisco all’intensità e alla determinazione che avrebbe dovuto portare la squadra a sfruttare meglio – anche creando più occasioni da gol – i 50 minuti di superiorità numerica.

“Paradossalmente quando i tuoi avversari rimangono in dieci sei certamente avvantaggiato perché puoi usufruire dell’uomo in più, ma dal punto di vista tattico sei costretto a fare la partita a tutti i costi contro una squadra totalmente asserragliata nella propria trequarti. Gli spazi per incidere sono davvero pochi, quindi può diventare tutto più complicato. In questi frangenti servono lucidità, precisione e qualità tanto nell’ultimo passaggio quanto nella stoccata a rete. Tutti dettagli che in una partita equilibrata fanno decisamente la differenza. Giustamente il Lecce si è messo lì a difendere strenuamente l’1-0, non dando modo al Cagliari di costruire tante situazioni pericolose. Anche se le – pur poche – occasioni create dai rossoblù sono state davvero clamorose e non si sono concretizzate per un soffio.”

Il calcio che intende proporre Davide Nicola si discosta significativamente da quello propugnato da Claudio Ranieri. Quali sono le principali differenze di carattere tattico tra i due allenatori?

“Ogni mister ha le proprie idee, anche se spesso deve adeguarsi al materiale umano che ha a disposizione. Sappiamo che Ranieri preferisce avere una squadra un po’ più bassa e compatta in grado, poi, di ripartire velocemente. Nicola invece negli ultimi tempi ha optato per un approccio più aggressivo, andando a prendere gli avversari un po’ più alti per recuperare prima il pallone, anche a costo di esporsi a qualche rischio. L’abbiamo visto soprattutto nella gara contro la Roma. Poi va detto che a volte quello che provi in allenamento e che vorresti realizzare non ti riesce per merito degli avversari, magari superiori a te dal punto di vista tecnico e del palleggio e quindi in grado di aggirare la tua pressione alta, costringendoti ad abbassare il baricentro.”

Alla ripresa del campionato è in programma Cagliari-Napoli: una sfida sentitissima in Sardegna. I partenopei sono partiti molto male, ma poi nelle ultime due giornate hanno mostrato segni di ripresa. I rossoblù vorranno riscattare la delusione cocente di Lecce. C’è da aspettarsi un Cagliari particolarmente aggressivo e arrembante, sulla scorta del primo tempo visto contro la Roma?

“Il Napoli è in piena fase di costruzione e, attualmente, non ha una sua precisa identità. Secondo me l’ambiente partenopeo risente ancora delle sensazioni negative vissute nella passata stagione, per cui la squadra sotto il profilo mentale oggi come oggi appare un po’ fragile. Resta naturalmente una compagine tecnicamente fortissima sotto tutti i punti di vista, però in casa il Cagliari sa come mettere in difficoltà anche gli avversari più blasonati. E poi consideriamo che il match si disputerà dopo la sosta per le Nazionali, per cui il Napoli avrà avuto meno tempo, rispetto al Cagliari, per prepararsi alla sfida con tutti i suoi effettivi. Questo potrebbe rappresentare un significativo vantaggio per l’undici isolano.”