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Calafiori si racconta: "A 16 anni dicevano che avrei dovuto smettere. Arteta? All'Arsenal per lui"
Quale incredibile e meravigliosa storia quella di Riccardo Calafiori. Il terzino sinistro dell'Arsenal, all'occorrenza braccetto mancino, avrebbe potuto porre fine alla sua carriera in maniera prematura per un gravissimo infortunio subito nelle giovanili della Roma all'età di 16 anni, quando si ruppe tutti i legamenti del ginocchio sinistro, oltre al menisco e alla capsula articolare. I medici non erano ottimisti sul suo futuro e il ritorno in campo, ma l'ex Bologna ha fatto di testa sua e nel 2020 ha fatto il suo esordio in prima squadra, in giallorosso.
A raccontare l'episodio lo stesso Calafiori ai canali ufficiali dei Gunners: "Onestamente, sono stato fortunato ad essere così giovane, avevo 16 anni. I miei unici pensieri erano tornare dall'infortunio e semplicemente giocare di nuovo, perché dicevano che avrei probabilmente dovuto fermare la mia carriera prima che iniziasse davvero. Quindi volevo solo giocare di nuovo".
Ha scelto di trasferirsi a Londra la scorsa estate prettamente per essere allenato dal tecnico in capo, Mikel Arteta: "Nei dettagli, in tutto. È qualcosa che non ho mai visto prima in un allenatore. Nulla è casuale con lui, facciamo tutto durante l'allenamento e mentalmente è forte. Ero davvero eccitato perché mi ha mostrato la sua idea e il progetto che aveva per me e non vedevo l'ora di giocare per lui perché penso che fosse l'opzione giusta per svilupparsi e migliorarsi, per diventare un giocatore di alto livello. Ecco perché sono qui e voglio continuare".
La versatilità è una parte fondamentale del gioco dell'italiano, avendo giocato su tutta la linea difensiva e a centrocampo durante la sua carriera: "Una delle mie qualità sicuramente è la mia intensità e la mia forza mentale. Quello che mi piace fare in campo - ha confessato Calafiori - è andare avanti per tutto il gioco. Non mi dispiace giocare terzino sinistro, difensore centrale, voglio giocare anche a centrocampo se necessario. Voglio solo divertirmi. Dipende dalla squadra e dall'idea dell'allenatore. Ad esempio, Mikel vuole che io stia più dentro, quindi a volte gioco come difensore centrale e quando attacchiamo, posso toccare il pallone tante volte quindi sono nel gioco e mi piace. Ma l'anno scorso (al Bologna, ndr), ho fatto lo stesso come difensore centrale, quindi dipende", la chiosa.
A raccontare l'episodio lo stesso Calafiori ai canali ufficiali dei Gunners: "Onestamente, sono stato fortunato ad essere così giovane, avevo 16 anni. I miei unici pensieri erano tornare dall'infortunio e semplicemente giocare di nuovo, perché dicevano che avrei probabilmente dovuto fermare la mia carriera prima che iniziasse davvero. Quindi volevo solo giocare di nuovo".
Ha scelto di trasferirsi a Londra la scorsa estate prettamente per essere allenato dal tecnico in capo, Mikel Arteta: "Nei dettagli, in tutto. È qualcosa che non ho mai visto prima in un allenatore. Nulla è casuale con lui, facciamo tutto durante l'allenamento e mentalmente è forte. Ero davvero eccitato perché mi ha mostrato la sua idea e il progetto che aveva per me e non vedevo l'ora di giocare per lui perché penso che fosse l'opzione giusta per svilupparsi e migliorarsi, per diventare un giocatore di alto livello. Ecco perché sono qui e voglio continuare".
La versatilità è una parte fondamentale del gioco dell'italiano, avendo giocato su tutta la linea difensiva e a centrocampo durante la sua carriera: "Una delle mie qualità sicuramente è la mia intensità e la mia forza mentale. Quello che mi piace fare in campo - ha confessato Calafiori - è andare avanti per tutto il gioco. Non mi dispiace giocare terzino sinistro, difensore centrale, voglio giocare anche a centrocampo se necessario. Voglio solo divertirmi. Dipende dalla squadra e dall'idea dell'allenatore. Ad esempio, Mikel vuole che io stia più dentro, quindi a volte gioco come difensore centrale e quando attacchiamo, posso toccare il pallone tante volte quindi sono nel gioco e mi piace. Ma l'anno scorso (al Bologna, ndr), ho fatto lo stesso come difensore centrale, quindi dipende", la chiosa.
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