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Manchester United, primi dubbi su Zirkzee: alcuni dirigenti l'hanno già bocciato
Il Manchester United ha seri dubbi sulla bontà dell'acquisto estivo di Joshua Zirkzee. A soli quattro mesi dal suo trasferimento da 40 milioni di euro dal Bologna, alcuni dirigenti si sono pentiti dell'investimento fatto, reputando Zirkzee - si legge sul Manchester Evening News - non abbastanza bravo per essere l'attaccante titolare dei Red Devils. Fin qui, d'altronde, l'olandese ha realizzato un solo gol con la sua nuova maglia.
Zirkzee, 23 anni, è stato escluso dalla formazione dell'Olanda per la vittoria della Nations League della scorsa settimana contro la Georgia, mentre contro la Bosnia è stato schierato da titolare. L'unico gol dell'attaccante con lo United, nelle sue 17 presenze ufficiali, è arrivato al suo debutto in Premier League contro il Fulham nel fine settimana di apertura.
Oggi in conferenza stampa l'allenatore dello United Ruben Amorim ha parlato così: "Dobbiamo lavorare insieme e per farlo dobbiamo migliorare il processo di reclutamento: i dati e il profilo dei giocatori che vogliamo vanno analizzati tutti insieme. Devo avere una posizione forte su questo perché sono l'allenatore e so come giocare. È tutto insieme, siamo una squadra, ma l'ultima parola dovrebbe spettare all'allenatore, non solo perché è un mio diritto ma perché è una mia responsabilità, visto che alla fine è a me che chiederanno dei risultati".
Zirkzee, 23 anni, è stato escluso dalla formazione dell'Olanda per la vittoria della Nations League della scorsa settimana contro la Georgia, mentre contro la Bosnia è stato schierato da titolare. L'unico gol dell'attaccante con lo United, nelle sue 17 presenze ufficiali, è arrivato al suo debutto in Premier League contro il Fulham nel fine settimana di apertura.
Oggi in conferenza stampa l'allenatore dello United Ruben Amorim ha parlato così: "Dobbiamo lavorare insieme e per farlo dobbiamo migliorare il processo di reclutamento: i dati e il profilo dei giocatori che vogliamo vanno analizzati tutti insieme. Devo avere una posizione forte su questo perché sono l'allenatore e so come giocare. È tutto insieme, siamo una squadra, ma l'ultima parola dovrebbe spettare all'allenatore, non solo perché è un mio diritto ma perché è una mia responsabilità, visto che alla fine è a me che chiederanno dei risultati".
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