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Il Frosinone non ingrana, a Vivarini serve un svolta nelle prossime due sfide
Nessuno si sarebbe aspettato di vedere il Frosinone in così grande difficoltà dopo le prime gare dell’anno. La squadra retrocessa dalla Serie A infatti è una di quelle abituate a giocare in Serie B, con diversi calciatori di categoria in rosa e un allenatore che lo scorso anno è stato fra i migliori di tutta la cadetteria. Eppure qualcosa finora non ha funzionato.
La rivoluzione estiva, con l’arrivo sulla panchina di Vincenzo Vivarini dal Catanzaro, al momento non ha dato i suoi frutti con la squadra che è ancora lontana dall’essere amalgamata e i dettami tattici del tecnico che non sono stati ancora assorbiti dalla squadra col risultato che la squadra in campo appaia senza un’identità precisa. Con i risultati che sono la perfetta cartina di tornasole di quanto si vede sul prato verde: tre pareggi e altrettante sconfitte in sei gare significano infatti ultimo posto al pari della neopromossa Carrarese, uno meno di quel Cosenza penalizzato di quattro punti.
Il 3-4-2-1 impostato da Vivarini finora non ha dato i suoi frutti, la difesa si dimostra fragile e troppo vulnerabile agli attaccanti avversari - come si è visto anche contro il Bari - , mentre davanti si fatica a vedere quel gioco spumeggiante mostrato a Catanzaro negli ultimi due anni. Il tecnico deve così trovare delle soluzioni in maniera urgente per invertire la rossa con due sfide contro Cittadella e Carrarese, prima della pausa, che potrebbero risultare decisive per il suo futuro qualora a livello di gioco e risultati non ci dovesse essere una svolta che possa evitare al club ciociaro un’annata di patimenti che in passato ha affossato altri club freschi di retrocessione dalla massima portandoli a un passo, se non peggio, da una seconda retrocessione consecutiva.
La rivoluzione estiva, con l’arrivo sulla panchina di Vincenzo Vivarini dal Catanzaro, al momento non ha dato i suoi frutti con la squadra che è ancora lontana dall’essere amalgamata e i dettami tattici del tecnico che non sono stati ancora assorbiti dalla squadra col risultato che la squadra in campo appaia senza un’identità precisa. Con i risultati che sono la perfetta cartina di tornasole di quanto si vede sul prato verde: tre pareggi e altrettante sconfitte in sei gare significano infatti ultimo posto al pari della neopromossa Carrarese, uno meno di quel Cosenza penalizzato di quattro punti.
Il 3-4-2-1 impostato da Vivarini finora non ha dato i suoi frutti, la difesa si dimostra fragile e troppo vulnerabile agli attaccanti avversari - come si è visto anche contro il Bari - , mentre davanti si fatica a vedere quel gioco spumeggiante mostrato a Catanzaro negli ultimi due anni. Il tecnico deve così trovare delle soluzioni in maniera urgente per invertire la rossa con due sfide contro Cittadella e Carrarese, prima della pausa, che potrebbero risultare decisive per il suo futuro qualora a livello di gioco e risultati non ci dovesse essere una svolta che possa evitare al club ciociaro un’annata di patimenti che in passato ha affossato altri club freschi di retrocessione dalla massima portandoli a un passo, se non peggio, da una seconda retrocessione consecutiva.
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