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Longo, identità e coraggio. Ora, però, è il tempo di mostrarli in campo
ieri alle 22:00In Primo Piano
di Armando Ruggiero
per Tuttobari.com

Longo, identità e coraggio. Ora, però, è il tempo di mostrarli in campo

Moreno Longo è intervenuto quest'oggi in conferenza stampa per presentare il match con la Salernitana. I temi toccati sono stati diversi. Il trainer barese ha mostrato grande rispetto per l'avversario e ha chiesto ai suoi umiltà, poiché in B queste sono le classiche partite dove si può rischiare di cadere. Possono essere anche più pericolose, nel corso del garage, rispetto alle partite con le big come Pisa o Sassuolo. "Ci aspettiamo un avversario agguerrito e forte. La classifica non rispecchia il suo organico, vedendo i giocatori sia dall'inizio che dopo il mercato di gennaio. È più difficile giocare contro squadre che devono salvarsi che contro il Sassuolo. Dobbiamo assolutamente avere un atteggiamento perfetto sotto il profilo della motivazione e dell'approccio. Dovremo calarci con convinzione e dovremo cercare di vincerla. Servirà prestazione di alto livello", il suo commento in merito.Longo ha ribadito, ancora una volta, di aver cercato di trasmettere un'idea di gioco alla sua squadra, cercando di darle un'identità precisa e confermando che questo tipo di approccio alla gara non è mai mancato. "Questa squadra se l'è sempre giocata con tutti. Abbiamo sempre cercato di proporre la nostra idea. Anche con le grandi abbiamo giocato col piglio giusto, ma comunque vada, nessuna partita è scontata. È stata conferma di una squadra che gioca seguendo la sua idea"

L'ex Como ha trattato anche il tema tattico, con il 3-5-2 divenuto modulo principe con l'esclusione, di conseguenza, dei trequartisti. Longo, si sa, ha sempre variato formazione e moduli di giornata in giornata, mandando in campo chi meritava di più . A testimonianza di questo, ha detto: "Sicuramente il minutaggio può avere la sua importanza. Investire minuti può tornare utile, e nel limite del possibile cerchiamo di farlo. Parliamo comunque di due trequartisti e fino a domenica precedente si parlava di due attaccanti. È normale che loro (i trequartisti, ndr) si sentano penalizzati dall'attuale modo di giocare. Non dobbiamo cercare quello che manca. Ad ogni modo, in 15 partite con i due trequartisti abbiamo fatto 20 punti, con due attaccanti 19 punti in 14 partite. I numeri sono uguali. È stata fatta un'analisi precisa. L'efficacia è la stessa".Nel finale della conferenza non ha fatto mistero di conoscere i limiti della propria rosa, esprimendo rammarico per alcune situazioni. "Sappiamo che nei secondi tempi caliamo e ci poniamo questa domanda e cerchiamo di crescere. La risposta è una disamina in tutte le componenti. Qualcosa lo sbaglio io, certamente. Ma negli ultimi quindici minuti anche i giocatori devono prendersi delle responsabilità. Il Sassuolo fa dei cambi di un certo tipo, i nostri con tutto il rispetto cercano di fare quello che possono, non sempre riuscendoci. Maggiore e Dorval li ho tolti uno perché me lo ha chiesto lui, l'altro per il Ramadan. Sono componenti che ci hanno visto uscire con dei rammarichi".

Che sia pretattica o slancio d'umiltà non è dato saperlo, ma quello che è certo è che l'allenatore è ben conscio del valore della sua rosa e cerca di giostrarla come può, spesso togliendo punti di riferimento alla squadra stessa. E questo atteggiamento può pagare ma può anche essere nocivo e penalizzare, in termini di punti, il team biancorosso. Il campo sarà l'unico giudice in merito a questo interrogativo.

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