Benali e Maita sugli scudi, gli altri arrancano. E Longo rischia di dover cambiare i suoi piani
Tra le note positive dello sfortunato pomeriggio di sabato ci sono sicuramente due interpreti: Mattia Maita e Ahmad Benali. Il primo ha ritrovato quel palleggio, quella duttilità e quel recupero palla che tanto erano mancate lo scorso anno. Il secondo è letteralmente il faro del Bari: imposta, detta i tempi, va a prendersi il pallone, a tratti si inserisce e sabato ha anche segnato, con una pregevole azione. Avere questo duo di centrocampo è sicuramente una notizia positiva per Longo, che si è sempre affidato alla loro qualità. Se però queste sono le notizie positive, sono diversi anche gli aspetti negativi.
Partiamo da Lella: l'ex Venezia era stato tra le note più liete dell'inizio del campionato dei galletti, ma da qualche partita sembra aver smarrito la sua verve. L'ingresso in campo contro il Cosenza è stato disastroso, con il barese che non ha dato quella fisicità che serviva e non si è inserito in avanti, perdendo diversi palloni sanguinosi dalle parti dell'area di rigore. Che dire di Maiello. L'ex Frosinone ha ritrovato il campo dopo diverse partite, entrando nel secondo tempo per dare quelle geometrie e quella lucidità che tanto servivano al Bari, soprattutto dopo aver subito il primo gol. Nulla di tutto questo. Anche a causa di una condizione fisica non ottimale l'esperto centrocampista è apparso in difficoltà. Coli Saco non è subentrato negli ultimi match, ma anche lui non è apparso così in palla, mentre Bellomo ha regalato qualche sprazzo di qualità contro la Carrarese, ma non può essere lui a trainare la carretta. E l'infortunio di Falletti ha ulteriormente complicato i piani tattici di Longo. La soluzione di Sibilli come mezz'ala non convince: l'ex Pisa sembra essere troppo sacrificato, dovendo giocare così tanto in fase di ripiegamento. Inevitabilmente perde quella lucidità e quella spinta in avanti che hanno fatto le fortune del Bari lo scorso anno.
La soluzione potrebbe essere il ritorno al 3-4-2-1, con Maita e Benali interni di centrocampo e Sibilli e Manzari a supporto dell'unica punta. Altrimenti volendo continuare sulla strada della doppia punta si potrebbe optare per un 3-4-1-2, con Sibilli trequartista dietro alle due eventuali punte. Dubbi ed interrogativi a cui Longo deve dare, velocemente, una risposta. D'altronde il presente e il futuro si chiama Salernitana, prima di una sosta in cui il Bari dovrà a lungo interrogarsi sui suoi errori e sui suoi interpreti.