Bari, il centrocampo vola. Lella uomo in più, un suo compagno sorprende
Santiddio, era ora. Questa esclamazione, pronunciata da Sandro Ciotti al gol di Roberto Baggio contro la Nigeria ad Usa '94, credo riassuma perfettamente il pensiero di molti tifosi biancorossi dopo la vittoria del Bari contro il Mantova. Un risultato meritato, frutto di un atteggiamento e un'interpretazione magistrale attuata dal mister Longo e dai suoi ragazzi. In questa analisi, vediamo più da vicino la performance del centrocampo, complessivamente dominante nel confronto con quello virgiliano e capace di nullificare le geometrie avverse.
Il migliore, a furor di popolo, è Nunzio Lella. Le buone impressioni avute dal suo subentro a Genova sono ieri sfociate in una prestazione ottima. La sua posizione ibrida tra trequarti e linea mediana è stata la chiave che ha permesso al Bari di manovrare il pallone con più fluidità. Si è mostrato sempre pronto a dare una mano ai compagni di reparto in fase difensiva, contribuendo alla fase di interdizione e schermatura della porta di Radunovic. Offensivamente, i suoi inserimenti hanno creato il panico nella difesa lombarda. Il gol è la più palese dimostrazione di ciò, ma nella circostanza in cui il Var ha tolto un rigore ai galletti, è stato un suo tiro a trovare il braccio di Brignani inizialmente punito. Inoltre, nel primo tempo soprattutto, le sue folate hanno più volte portato Lasagna verso l'esterno con lui che, andando sovente a riempire l'area, ha sopperito alla mancanza di fisicità causa panchina di Novakovich e lavoro di rifinitura del centravanti mantovano.
Al di là poi di un Benali sempre puntuale nelle giocate e vero fulcro del reparto, è bene sottolineare anche la prova di Mattia Maita. Qualche settimana fa, parlavamo di un giocatore assai deludente, in costante apnea, forse con le valigie in mano. L'assenza di Maiello a Modena non fu ben sopperita dal messinese. Ieri pomeriggio, con la nuova indisponibilità dell'ex Frosinone, un'altra chance. Oggi, parliamo di una prestazione che riporta alla mente la qualità e quantità palesata negli anni migliori. Molto rapido nella aggressione ai portatori di palla avversari, anche in zone non di sua competenza, ha dato benzina alle azioni offensive mostrandosi accurato nei passaggi e preciso nelle tempistiche. In campo fino all'ultimo minuto, è stata inesauribile fonte di gioco, mai rinunciatario e sempre concentrato.
Certo, una rondine non fa primavera. Ma adesso bisogna spiegare le ali, e continuare in questa falcata che porti più in alto possibile questa squadra, con l'ausilio di un centrocampo finalmente completo.