Chi sale e chi scende – Novakovich, gol e prestazione incoraggiante. Sufficiente Benali, Obaretin disorientato, Vicari cosa combini?

E’ una sconfitta, la seconda in due partite, che dovrebbe far parecchio meditare in casa Bari, visti i limiti palesati ancora una volta dopo il k.o interno contro la Juve Stabia. Le dinamiche, questa volta, sono però diverse: i biancorossi prima impongono il proprio gioco per 30’ circa, poi spariscono dal campo non riuscendo più a reagire all’uno due del Modena firmato Palumbo e Mendes.

A destare preoccupazione, al di là del mercato che stenta, sono le disattenzioni difensive con cinque reti subite in due incontri, di cui solo uno su azione e ben tre da calci piazzati. Evidentemente, c’è qualcosa da registrare nella retroguardia difensiva, che ad oggi necessita di almeno due rinforzi.

Chi scende - A proposito di difesa, ad aprire la strada alla rimonta del Modena è proprio Vicari con un fallo evitabile in area di rigore e con conseguente penalty trasformato da Palumbo. Dopo la prestazione non sufficiente di sabato scorso, l’ex Spal mostra nuovi limiti, come del resto Obaretin che necessiterebbe di un periodo di apprendistato, cosa questa non concretizzabile a causa delle scarse alternative. Male anche Dorval, da cui ci aspetta qualcosa in più.

Chi sale – E’ Novakovich il migliore in campo del match di Modena. Segna, fa a sportellate per aiutare la squadra ma i pochi palloni giocabili, soprattutto nella ripresa, penalizzano anche lui. Bene anche Pucino, dalla cui punizione nascerà la rete del momentaneo vantaggio ed in ripresa rispetto alle lacune evidenziate alla prima di campionato. A centrocampo, unica sufficienza per Benali, a differenza del suo compagno di squadra Maita che perde qualche pallone di troppo.

Ora, per il Bari, in rapida successione ci saranno da affrontare due big del campionato, vale a dire Sassuolo e Sampdoria. Di questo passo, con una palese sensazione di impotenza rispetto alle poche risorse presenti in squadra, l’ultimo posto potrebbe continuare a rappresentare una triste e dolorosa realtà nonostante i progressi mostrati in campo, purtroppo per solo mezz’ora.