
Triestina, parla l'ex Gentilini: "Puntare ai playoff è dura, ma nel calcio tutto accade"
tmwradio
A TUTTA C con Daniel Uccellieri. Ospite: Augusto Gentilini, allenatore
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Nel corso della diretta mattutina di A Tutta C, format di TMW Radio interamente dedicato al mondo della Serie C, è intervenuto l'ex Triestina Augusto Gentilini, che ha fatto il punto sulla situazione della formazione alabardata, sì penalizzata di cinque punti ma rivitalizzata dal ritorno in panchina di mister Attilio Tesser: "Era palese che fossero stati commessi molti errori dalla società sin dall'inizio dell'anno, con tanti stranieri inseriti in un campionato così particolare come la Serie C. Non conosco nel dettaglio le dinamiche interne, ma evidentemente c'erano altre situazioni che hanno impedito di comprendere subito la necessità di affidarsi a una persona competente, seria e professionale per questa categoria. Tesser, tra l'altro, è uno dei migliori tecnici della C. Oltre a lui, nel mercato di gennaio è stata cambiata quasi totalmente la squadra e i risultati sono sotto gli occhi di tutti".
A questo punto, la Triestina deve concentrarsi solo sulla salvezza, oppure, visto il valore della rosa e del mister, può ancora sperare nei playoff?
"Credo che puntare ai playoff sia molto difficile, anche se nel calcio tutto può succedere. Mai dire mai. Però la priorità deve essere quella di uscire il prima possibile dalla zona playout, e credo che la squadra abbia tutte le carte in regola per farcela senza problemi".
Nel Girone A, c'è una serrata lotta al vertice, con il Vicenza che ha accorciato dalla vetta. Il Padova può stare tranquillo o deve guardarsi le spalle?
"Il Padova deve stare molto attento, quattro punti non sono un margine rassicurante. Il Vicenza ha una delle migliori rose del campionato e, se non avesse pareggiato qualche settimana fa, sarebbe ancora a ridosso del primo posto. Il biancoscudati, però, hanno avuto una continuità che il Lane non è riuscito a mantenere, ed è giustamente in testa. Tuttavia, da qui alla fine ci sarà ancora grande lotta tra queste due squadre".
Nel Girone B, battaglia tra Virtus Entella e Ternana, separate da soli due punti, che corrispondono proprio alla penalizzazione inflitta alla Ternana...
"L’Entella sta facendo qualcosa di straordinario, così come la Ternana, che nonostante le difficoltà societarie sta ottenendo ottimi risultati. Sarà una lotta serrata fino alla fine. La favorita? È difficile dirlo, il distacco è minimo. L’Entella sembra più abituata a certi risultati, ma la Ternana, con Abate in panchina, sta facendo un lavoro eccezionale e ha giocatori che hanno già vinto campionati. Sarà un duello equilibrato fino all’ultima giornata".
In quel raggruppamento l’Ascoli non è riuscito a lottare per la promozione, la SPAL rischia addirittura la retrocessione: chi ha deluso di più?
"Direi la SPAL. L’Ascoli, già a inizio stagione, ha dovuto privarsi di giocatori importanti per problemi economici, gli estensi, invece, sembravano una rosa costruita per dominare il campionato, ma nonostante i numerosi cambi di allenatore e giocatori stanno affrontando enormi difficoltà. Speriamo che non rischino addirittura il fallimento, perché è una società storica. Molte proprietà straniere non conoscono bene certe dinamiche e, spesso, non hanno un forte senso di appartenenza alla storia della società che acquistano. Questo porta a gestioni più focalizzate sull’aspetto economico che sulla passione per la maglia e i colori del club".
Nel Girone C, testa a testa tra Cerignola e Avellino, con quest’ultimo che ha la possibilità di balzare in testa grazie al turno di riposo del Cerignola.
"Dopo l’arrivo di Biancolino e i movimenti di mercato di gennaio, l’Avellino ha una rosa stellare per la categoria ed è tornato meritatamente in lotta per la promozione. Il Cerignola sta facendo un campionato straordinario, ma sulla carta l’Avellino ha una squadra più attrezzata".
Il Benevento, fino a poco primo, è calato. Il Catania e il Trapani, nonostante gli investimenti, non hanno rispettato le aspettative. Quale la delusione?
"Direi Catania e Trapani. Erano partite con grandi ambizioni e investimenti importanti, ma non sono riuscite a competere come previsto. Il Benevento, invece, ha una squadra più giovane, ha valorizzato molti ragazzi del vivaio e ha avuto un rendimento positivo fino all’allontanamento di Auteri. Ha più attenuanti rispetto a Catania e Trapani. Però il Girone è sicuramente stato falsato dal caso Turris e Taranto, un problema che si ripete da anni. Io credo che i controlli vadano fatti prima dell’inizio della stagione, in modo più approfondito. È fondamentale evitare situazioni del genere, che danneggiano l’intero sistema e penalizzano chi gioca regolarmente.
Guardiamo alla prossima stagione, ci sarà un'altra U23, l'Inter. Lei è favorevole a un numero limitato di Squadre B o crede che più ce ne siano, meglio è?
"Io sono favorevole alle Seconde Squadre, ma con un numero limitato di giocatori stranieri. Credo che si debba dare più spazio ai giovani italiani e magari sostituire il campionato Primavera con un torneo più competitivo, come quello di Serie C. Sarebbe utile stabilire un limite alle presenze di giocatori stranieri per favorire la crescita del calcio italiano".
Prima di salutarla, due curiosità. Quando la rivedremo in panchina? Ci sono stati contatti di recente?
"Qualche contatto c'è stato, ma a una certa età si cerca qualcosa di serio e professionale, non un incarico tanto per fare. Spero di tornare presto, perché ho ancora tanta voglia e piacere di stare sul campo. Mi auguro che presto possa arrivare l'occasione giusta per rimettermi in gioco.
Guardando la sua carriera in panchina, salta all'occhio l'esperienza in Cina dal 2019 al 2022. Può raccontarci com'è stata?
"È stata un'esperienza straordinaria sotto ogni punto di vista: tecnico, professionale e umano. Ho lavorato per l’Università di Pechino in un'accademia con oltre 600 ragazzi, suddivisi in diverse squadre maschili e femminili. L’obiettivo era formare giocatori per tre club cinesi: uno di Serie A, uno di Serie B e uno di Serie C. Dal punto di vista tecnico, credo che anche in Cina ci siano giovani con qualità fisiche e tecniche tali da poter competere nelle nostre Primavere. L’unico limite è a livello tattico: nella loro cultura calcistica questo aspetto non è ancora sviluppato come in Europa, si concentrano di più su altre dinamiche di gioco. Nei tre anni trascorsi lì, sono stato accolto benissimo. Ho lavorato in un centro a tre ore da Pechino, un'accademia straordinaria dotata di tutto: scuole, licei, ristoranti, hotel e alloggi per i ragazzi. È stata un’esperienza molto importante e formativa, che mi ha lasciato tanto sia a livello professionale che personale".
A questo punto, la Triestina deve concentrarsi solo sulla salvezza, oppure, visto il valore della rosa e del mister, può ancora sperare nei playoff?
"Credo che puntare ai playoff sia molto difficile, anche se nel calcio tutto può succedere. Mai dire mai. Però la priorità deve essere quella di uscire il prima possibile dalla zona playout, e credo che la squadra abbia tutte le carte in regola per farcela senza problemi".
Nel Girone A, c'è una serrata lotta al vertice, con il Vicenza che ha accorciato dalla vetta. Il Padova può stare tranquillo o deve guardarsi le spalle?
"Il Padova deve stare molto attento, quattro punti non sono un margine rassicurante. Il Vicenza ha una delle migliori rose del campionato e, se non avesse pareggiato qualche settimana fa, sarebbe ancora a ridosso del primo posto. Il biancoscudati, però, hanno avuto una continuità che il Lane non è riuscito a mantenere, ed è giustamente in testa. Tuttavia, da qui alla fine ci sarà ancora grande lotta tra queste due squadre".
Nel Girone B, battaglia tra Virtus Entella e Ternana, separate da soli due punti, che corrispondono proprio alla penalizzazione inflitta alla Ternana...
"L’Entella sta facendo qualcosa di straordinario, così come la Ternana, che nonostante le difficoltà societarie sta ottenendo ottimi risultati. Sarà una lotta serrata fino alla fine. La favorita? È difficile dirlo, il distacco è minimo. L’Entella sembra più abituata a certi risultati, ma la Ternana, con Abate in panchina, sta facendo un lavoro eccezionale e ha giocatori che hanno già vinto campionati. Sarà un duello equilibrato fino all’ultima giornata".
In quel raggruppamento l’Ascoli non è riuscito a lottare per la promozione, la SPAL rischia addirittura la retrocessione: chi ha deluso di più?
"Direi la SPAL. L’Ascoli, già a inizio stagione, ha dovuto privarsi di giocatori importanti per problemi economici, gli estensi, invece, sembravano una rosa costruita per dominare il campionato, ma nonostante i numerosi cambi di allenatore e giocatori stanno affrontando enormi difficoltà. Speriamo che non rischino addirittura il fallimento, perché è una società storica. Molte proprietà straniere non conoscono bene certe dinamiche e, spesso, non hanno un forte senso di appartenenza alla storia della società che acquistano. Questo porta a gestioni più focalizzate sull’aspetto economico che sulla passione per la maglia e i colori del club".
Nel Girone C, testa a testa tra Cerignola e Avellino, con quest’ultimo che ha la possibilità di balzare in testa grazie al turno di riposo del Cerignola.
"Dopo l’arrivo di Biancolino e i movimenti di mercato di gennaio, l’Avellino ha una rosa stellare per la categoria ed è tornato meritatamente in lotta per la promozione. Il Cerignola sta facendo un campionato straordinario, ma sulla carta l’Avellino ha una squadra più attrezzata".
Il Benevento, fino a poco primo, è calato. Il Catania e il Trapani, nonostante gli investimenti, non hanno rispettato le aspettative. Quale la delusione?
"Direi Catania e Trapani. Erano partite con grandi ambizioni e investimenti importanti, ma non sono riuscite a competere come previsto. Il Benevento, invece, ha una squadra più giovane, ha valorizzato molti ragazzi del vivaio e ha avuto un rendimento positivo fino all’allontanamento di Auteri. Ha più attenuanti rispetto a Catania e Trapani. Però il Girone è sicuramente stato falsato dal caso Turris e Taranto, un problema che si ripete da anni. Io credo che i controlli vadano fatti prima dell’inizio della stagione, in modo più approfondito. È fondamentale evitare situazioni del genere, che danneggiano l’intero sistema e penalizzano chi gioca regolarmente.
Guardiamo alla prossima stagione, ci sarà un'altra U23, l'Inter. Lei è favorevole a un numero limitato di Squadre B o crede che più ce ne siano, meglio è?
"Io sono favorevole alle Seconde Squadre, ma con un numero limitato di giocatori stranieri. Credo che si debba dare più spazio ai giovani italiani e magari sostituire il campionato Primavera con un torneo più competitivo, come quello di Serie C. Sarebbe utile stabilire un limite alle presenze di giocatori stranieri per favorire la crescita del calcio italiano".
Prima di salutarla, due curiosità. Quando la rivedremo in panchina? Ci sono stati contatti di recente?
"Qualche contatto c'è stato, ma a una certa età si cerca qualcosa di serio e professionale, non un incarico tanto per fare. Spero di tornare presto, perché ho ancora tanta voglia e piacere di stare sul campo. Mi auguro che presto possa arrivare l'occasione giusta per rimettermi in gioco.
Guardando la sua carriera in panchina, salta all'occhio l'esperienza in Cina dal 2019 al 2022. Può raccontarci com'è stata?
"È stata un'esperienza straordinaria sotto ogni punto di vista: tecnico, professionale e umano. Ho lavorato per l’Università di Pechino in un'accademia con oltre 600 ragazzi, suddivisi in diverse squadre maschili e femminili. L’obiettivo era formare giocatori per tre club cinesi: uno di Serie A, uno di Serie B e uno di Serie C. Dal punto di vista tecnico, credo che anche in Cina ci siano giovani con qualità fisiche e tecniche tali da poter competere nelle nostre Primavere. L’unico limite è a livello tattico: nella loro cultura calcistica questo aspetto non è ancora sviluppato come in Europa, si concentrano di più su altre dinamiche di gioco. Nei tre anni trascorsi lì, sono stato accolto benissimo. Ho lavorato in un centro a tre ore da Pechino, un'accademia straordinaria dotata di tutto: scuole, licei, ristoranti, hotel e alloggi per i ragazzi. È stata un’esperienza molto importante e formativa, che mi ha lasciato tanto sia a livello professionale che personale".
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