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Varrà e le difficoltà delle big nel Girone C: "Responsabilità non solo degli allenatori"
tmwradio
A TUTTA C con Luca Bargellini. Ospite: Fortunato Varrà , Direttore Sportivo
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Fortunato Varrà, direttore sportivo reduce dall'esperienza in quel di Potenza, è intervenuto nel corso di “A Tutta C” a TMW Radio per analizzare il momento del Girone C di Serie C:
Il Girone C è sempre davvero intrigante, quest’anno ancora di più.
“Chi non sarebbe sorpreso da questo girone? Sicuramente, però, fa piacere perché è equilibrato e interessante. Non sempre i soldi permettono di vincere un campionato: le vittorie sono frutto di programmazione. Il Cerignola e il Monopoli stanno dimostrando che, con una buona pianificazione, si possono ottenere ottimi risultati. Non si può parlare di fallimento, invece, per esempio per l’Avellino, perché bastano davvero 3-4 risultati positivi consecutivi per tornare in alto”.
Benevento e Avellino: problematiche simili per queste tre big?
“Con il cambio tecnico qualcosa deve cambiare anche nei giocatori. All’inizio paga l’allenatore, ma poi le responsabilità devono prendersela i calciatori. Il Pescara e il Benevento, come hai detto, sono squadre molto giovani. Questo non è un male, ma nei momenti di difficoltà può pesare. L’Avellino, invece, è stato costruito per vincere. Il problema è che, se vuoi vincere il campionato, non puoi perdere tanto e non puoi subire così tanti gol, come sta accadendo al Benevento. Per me, proprio per questo motivo, il presidente ha deciso di cambiare allenatore: per ritrovare l’equilibrio iniziale e provare ad arrivare fino in fondo".
Che cosa sta accadendo al Catania?
“Purtroppo con i nomi non si vincono i campionati. L’esempio giusto di come fare una squadra, per me, è il Padova. Comunque, fino allo scorso anno, il Catania aveva una rosa molto forte a livello di nomi. Adesso, invece, la filosofia è cambiata: si cercano ragazzi con fame e voglia di emergere. Per me il Catania deve avere pazienza e costruire una squadra per puntare a vincere tra 3-4 anni”.
Bruno Verrengia nell'ultima sessione di mercato è passato dalla C col Potenza alla B a Catanzaro. Secondo lei, che lo conosce, che cosa ci possiamo aspettare da lui?
“È un ragazzo che ho preso 3 anni fa in uscita dalla Roma. Sono contento dell’opportunità che gli ha dato il Catanzaro. È un giocatore con una struttura importante. È un ragazzo serio e con tanta voglia di lavorare. Dove può arrivare è difficile da prevedere, perché ci sono tantissimi fattori in gioco. Per me, comunque, il Catanzaro ha fatto benissimo a puntare su di lui”.
Chiudiamo con Taranto e Turris in difficoltà: quale potrebbe essere la soluzione migliore per non pregiudicare ulteriormente la regolarità del torneo?
“Ormai è diventata una sofferenza, domenica dopo domenica. Penso che andare negli stadi a prendere sei gol ogni volta non faccia bene né ai calciatori né ai tifosi. Io opterei per togliere queste squadre dal campionato, perché non è rispettoso nei confronti dei ragazzi. Il problema sono i contratti dei giocatori in questa situazione. Non voglio fare polemica, ma possibile che non ci sia un organo competente che analizzi tutte le problematiche prima dell’inizio della stagione?”.
Il Girone C è sempre davvero intrigante, quest’anno ancora di più.
“Chi non sarebbe sorpreso da questo girone? Sicuramente, però, fa piacere perché è equilibrato e interessante. Non sempre i soldi permettono di vincere un campionato: le vittorie sono frutto di programmazione. Il Cerignola e il Monopoli stanno dimostrando che, con una buona pianificazione, si possono ottenere ottimi risultati. Non si può parlare di fallimento, invece, per esempio per l’Avellino, perché bastano davvero 3-4 risultati positivi consecutivi per tornare in alto”.
Benevento e Avellino: problematiche simili per queste tre big?
“Con il cambio tecnico qualcosa deve cambiare anche nei giocatori. All’inizio paga l’allenatore, ma poi le responsabilità devono prendersela i calciatori. Il Pescara e il Benevento, come hai detto, sono squadre molto giovani. Questo non è un male, ma nei momenti di difficoltà può pesare. L’Avellino, invece, è stato costruito per vincere. Il problema è che, se vuoi vincere il campionato, non puoi perdere tanto e non puoi subire così tanti gol, come sta accadendo al Benevento. Per me, proprio per questo motivo, il presidente ha deciso di cambiare allenatore: per ritrovare l’equilibrio iniziale e provare ad arrivare fino in fondo".
Che cosa sta accadendo al Catania?
“Purtroppo con i nomi non si vincono i campionati. L’esempio giusto di come fare una squadra, per me, è il Padova. Comunque, fino allo scorso anno, il Catania aveva una rosa molto forte a livello di nomi. Adesso, invece, la filosofia è cambiata: si cercano ragazzi con fame e voglia di emergere. Per me il Catania deve avere pazienza e costruire una squadra per puntare a vincere tra 3-4 anni”.
Bruno Verrengia nell'ultima sessione di mercato è passato dalla C col Potenza alla B a Catanzaro. Secondo lei, che lo conosce, che cosa ci possiamo aspettare da lui?
“È un ragazzo che ho preso 3 anni fa in uscita dalla Roma. Sono contento dell’opportunità che gli ha dato il Catanzaro. È un giocatore con una struttura importante. È un ragazzo serio e con tanta voglia di lavorare. Dove può arrivare è difficile da prevedere, perché ci sono tantissimi fattori in gioco. Per me, comunque, il Catanzaro ha fatto benissimo a puntare su di lui”.
Chiudiamo con Taranto e Turris in difficoltà: quale potrebbe essere la soluzione migliore per non pregiudicare ulteriormente la regolarità del torneo?
“Ormai è diventata una sofferenza, domenica dopo domenica. Penso che andare negli stadi a prendere sei gol ogni volta non faccia bene né ai calciatori né ai tifosi. Io opterei per togliere queste squadre dal campionato, perché non è rispettoso nei confronti dei ragazzi. Il problema sono i contratti dei giocatori in questa situazione. Non voglio fare polemica, ma possibile che non ci sia un organo competente che analizzi tutte le problematiche prima dell’inizio della stagione?”.
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