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Avellino, serve ancora "Pazienza". Fiducia a tempo per il tecnico degli irpini
In casa Avellino serve ancora "Pazienza". Come scrive Il Correre dello Sport questa mattina il club irpino ha dato una settimana di tempo al tecnico dopo l'inizio complicato di stagione, decisiva per la permanenza in panchina dell'allenatore sarà la gara con la Cavese. Il tempo è scaduto, non regge l'alibi degli infortuno con una rosa così ampia, nè quello dei meccanismi da rodare per fare marciare la squadra verso la sbandierata promozione diretta. La squadra più esperta del girone, età media di 28,5 anni, è penultima in classifica, con appena due punti conquistati nelle prime tre giornate di campionato, frutto di due pareggi casalinghi dopo la sonora sconfitta sul campo del Picerno alla prima di campionato.
I tifosi si sentono traditi, avendo riposto cieca fiducia nella squadra e sottoscritto 5.000 abbonamenti, solo per trovarsi ora di fronte a prestazioni deludenti. Questa frustrazione ha scatenato una forte protesta domenica sera, diretta verso una squadra apparsa in grande difficoltà persino contro il Cerignola. La critica dei tifosi si concentra sull'allenatore, che ha approvato le scelte di mercato, ma ancor di più su chi ha gestito le 42 operazioni tra acquisti e cessioni (21 in entrata e 21 in uscita), finendo con una squadra meno competitiva rispetto a quella dell'anno scorso, che già non aveva centrato la promozione diretta promessa per questa stagione.
La società sembra esitare, cercando di evitare ulteriori spese, nonostante l'ombra di Massimo Rastelli e del suo staff, ancora sotto contratto dopo essere stati licenziati lo scorso anno. Il club ha attualmente 27 giocatori in rosa, di cui 4 stranieri, con stipendi elevati. Il presidente, pur consapevole della frustrazione dei tifosi, sembra sperare in un rapido cambio di direzione. Tuttavia, un altro passo falso potrebbe portare all'allontanamento di chi ha costruito e gestito questo nuovo Avellino, che ha ormai perso la fiducia della piazza e della proprietà.
I tifosi si sentono traditi, avendo riposto cieca fiducia nella squadra e sottoscritto 5.000 abbonamenti, solo per trovarsi ora di fronte a prestazioni deludenti. Questa frustrazione ha scatenato una forte protesta domenica sera, diretta verso una squadra apparsa in grande difficoltà persino contro il Cerignola. La critica dei tifosi si concentra sull'allenatore, che ha approvato le scelte di mercato, ma ancor di più su chi ha gestito le 42 operazioni tra acquisti e cessioni (21 in entrata e 21 in uscita), finendo con una squadra meno competitiva rispetto a quella dell'anno scorso, che già non aveva centrato la promozione diretta promessa per questa stagione.
La società sembra esitare, cercando di evitare ulteriori spese, nonostante l'ombra di Massimo Rastelli e del suo staff, ancora sotto contratto dopo essere stati licenziati lo scorso anno. Il club ha attualmente 27 giocatori in rosa, di cui 4 stranieri, con stipendi elevati. Il presidente, pur consapevole della frustrazione dei tifosi, sembra sperare in un rapido cambio di direzione. Tuttavia, un altro passo falso potrebbe portare all'allontanamento di chi ha costruito e gestito questo nuovo Avellino, che ha ormai perso la fiducia della piazza e della proprietà.
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