Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / atalanta / Serie A
Prandelli: "Gasp imprevedibile. Juve, serve la società: vedevo Motta, Giuntoli e un oceano"TUTTO mercato WEB
© foto di Sara Mastrosimone
Oggi alle 09:30Serie A
di Alessio Del Lungo

Prandelli: "Gasp imprevedibile. Juve, serve la società: vedevo Motta, Giuntoli e un oceano"

Gasperini saluterà l'Atalanta a fine stagione? Questa è una domanda che tanti si stanno ponendo in questo periodo, ma alla quale ancora non c'è risposta. A La Gazzetta dello Sport ha provato a darla Cesare Prandelli, che a Bergamo ha allenato: "È imprevedibile, soltanto lui sa cosa c'è dietro le sue dichiarazioni. Dopo un papa se ne fa un altro, ma lui ha scritto la storia della la Dea con una delle squadre che hanno giocato il miglior calcio d'Europa degli ultimi anni".

Merito di Tudor la ripresa della Juventus o di altro?
"Cambiando allenatore una reazione c'è sempre e cosi è stato per la Juve. Era inevitabile. Tudor finora ha messo in ordine alcune cose, ha usato il buonsenso correggendo alcune incongruenze, dalla posizione di Yildiz a quella di Nico. Però non possiamo buttare tutto quello che ha fatto Motta: forse lui ha chiesto molto più pensiero ai giocatori che non erano sempre in grado di seguirlo, mentre Tudor li lascia più liberi e si vede".


Non è solo colpa di Motta.
"Assolutamente. Diversi giocatori non erano pronti a recepire alcuni concetti: alla fine paga sempre l'allenatore, ma anche loro hanno responsabilità. Koopmeiners, per fare un nome, sembrava aver dimenticato gli anni all'Atalanta: uno come lui non può fare soltanto il compitino, deve prendersi responsabilità. E poi c'è un terzo soggetto. Vedevo Thiago, Giuntoli e, in mezzo, un oceano. Serve la società. Un dirigente con il quale confrontarsi, uno che possa dire anche cose imbarazzanti, ma vere, ogni settimana. Uno che dopo una partita che non convince dica: 'Ma perché quello sta giocando lì?', 'Ma sei sicuro che questa difesa vada bene?'. Nel mio staff ho sempre voluto un critico: uno spietato nei giudizi, ma un mio uomo, altrimenti non ti accorgi di tante cose. Un direttore tecnico. Quello che servirebbe anche nel calcio giovanile. Detto ciò, la Juve ha tutto per andare in Champions".