
Stendardo: "Lazio-Real del 2007 la partita più importante. L'Atalanta mi ha dato tanto"
Guglielmo Stendardo ripercorre la sua carriera. L'ex difensore della Lazio ha parlato ai taccuini dell'edizione odierna della Gazzetta dello Sport soffermandosi su quanto accaduto specialmente nella Capitale considerando il match col Real Madrid il punto più alto della sua carriera:
"Il punto più alto della mia carriera. Lazio-Real Madrid di Champions League nel 2007 è stata la partita più importante della mia vita - ha raccontato al quotidiano sportivo -. Mi sono innamorato di Roma e ho scelto di abitarci. È una città che adoro per il clima, le possibilità che offre e non è lontano da casa. Ma devo sempre ringraziare Lotito. Mi ha fatto arrivare nel club, mi ha permesso di vivere a Formello distogliendomi dalle distrazioni. Ha risanato la Lazio dai guai".
L'ex centrale si è poi soffermato sulle sue esperienze a Torino con la Juventus e a Bergamo con l'Atalanta: "Con Ranieri - ha commentato infine l'ex calciatore ora divenuto avvocato -. Ma Bergamo sì, mi ha dato tanto. Cinque anni. Antonio Percassi metteva le basi per il progetto che poi si è concretizzato. Non fa solo calcio, è il vero segreto dei successi della Dea. Gasperini è stato molto bravo, ma la sua fortuna è stata l’Atalanta".
"Il punto più alto della mia carriera. Lazio-Real Madrid di Champions League nel 2007 è stata la partita più importante della mia vita - ha raccontato al quotidiano sportivo -. Mi sono innamorato di Roma e ho scelto di abitarci. È una città che adoro per il clima, le possibilità che offre e non è lontano da casa. Ma devo sempre ringraziare Lotito. Mi ha fatto arrivare nel club, mi ha permesso di vivere a Formello distogliendomi dalle distrazioni. Ha risanato la Lazio dai guai".
L'ex centrale si è poi soffermato sulle sue esperienze a Torino con la Juventus e a Bergamo con l'Atalanta: "Con Ranieri - ha commentato infine l'ex calciatore ora divenuto avvocato -. Ma Bergamo sì, mi ha dato tanto. Cinque anni. Antonio Percassi metteva le basi per il progetto che poi si è concretizzato. Non fa solo calcio, è il vero segreto dei successi della Dea. Gasperini è stato molto bravo, ma la sua fortuna è stata l’Atalanta".
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