
Zappacosta sui livelli del miglior Dimarco: merita (almeno) un'ultima passerella azzurra
Davide Zappacosta un'annata così non l'aveva mai vissuta. A una manciata di mesi dal suo 33esimo compleanno il laterale di Sora sta vivendo una seconda giovinezza all'Atalanta, agli ordini di quel Gian Piero Gasperini che non è solo grande valorizzatore di giovane, ma anche allenatore capace di rivitalizzare giocatori apparentemente in parabola discendente.
Sbarcato a Bergamo nell'estate 2021 dopo una buona annata al Genoa e un'altra - quella precedente - meno positiva a Roma, Zappacosta è stato acquistato dall'Atalanta per mettere definitivamente fine alla sua avventura al Chelsea, in un club che nel 2017 spese circa 25 milioni di euro per acquistarlo dal Torino e che quattro anni dopo l'ha spedito nella squadra in cui tutto ebbe inizio (ad alti livelli) per meno di sette milioni di euro. All'alba dei 30 anni sembrava l'inizio di una seconda fase della sua vita calcistica e invece proprio a Bergamo sta vivendo le migliori stagioni della sua carriera. La partita di ieri contro la Juventus racconta di un giocatore che ha arato la corsia sinistra e che oltre al gol è stato costantemente nel vivo del gioco con 63 tocchi del pallone. Più di De Roon ed Ederson. La stagione di un calciatore che ha già battuto il suo record personale di gol e che oggi in quella zona di campo ha pochi rivali.
La verità è che Zappacosta da mesi si sta esprimendo sui livelli del miglior Dimarco, di quel giocatore che oggi è modello di riferimento per tutti i calciatori italiani che calpestano quella zona di campo. Fa sempre la differenza, è sempre determinante. E chissà che la settimana che porterà in dote la lista dei calciatori che prenderanno parte alla doppia sfida contro la Germania non possa riservargli una nuova convocazione quasi sette anni dopo l'ultima presenza in azzurro. In una Nazionale rinata a settembre col chiaro intento di far affermare un nuovo gruppo di giovani calciatori difficilmente per lui potrà esserci spazio a lungo termine, ma questo Zappacosta almeno un'altra chiamata la meriterebbe. Anche perché proprio Dimarco, a questo giro, non è al meglio fisicamente.
Sbarcato a Bergamo nell'estate 2021 dopo una buona annata al Genoa e un'altra - quella precedente - meno positiva a Roma, Zappacosta è stato acquistato dall'Atalanta per mettere definitivamente fine alla sua avventura al Chelsea, in un club che nel 2017 spese circa 25 milioni di euro per acquistarlo dal Torino e che quattro anni dopo l'ha spedito nella squadra in cui tutto ebbe inizio (ad alti livelli) per meno di sette milioni di euro. All'alba dei 30 anni sembrava l'inizio di una seconda fase della sua vita calcistica e invece proprio a Bergamo sta vivendo le migliori stagioni della sua carriera. La partita di ieri contro la Juventus racconta di un giocatore che ha arato la corsia sinistra e che oltre al gol è stato costantemente nel vivo del gioco con 63 tocchi del pallone. Più di De Roon ed Ederson. La stagione di un calciatore che ha già battuto il suo record personale di gol e che oggi in quella zona di campo ha pochi rivali.
La verità è che Zappacosta da mesi si sta esprimendo sui livelli del miglior Dimarco, di quel giocatore che oggi è modello di riferimento per tutti i calciatori italiani che calpestano quella zona di campo. Fa sempre la differenza, è sempre determinante. E chissà che la settimana che porterà in dote la lista dei calciatori che prenderanno parte alla doppia sfida contro la Germania non possa riservargli una nuova convocazione quasi sette anni dopo l'ultima presenza in azzurro. In una Nazionale rinata a settembre col chiaro intento di far affermare un nuovo gruppo di giovani calciatori difficilmente per lui potrà esserci spazio a lungo termine, ma questo Zappacosta almeno un'altra chiamata la meriterebbe. Anche perché proprio Dimarco, a questo giro, non è al meglio fisicamente.
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