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Sprofondo Milan: ora la prossima partita è per chi guiderà il club del futuro. Ibrahimovic va all-in e chiude per Tare come ds. Ma c'è un'altra via: la rivoluzione senza Ibra e con Furlani al centroTUTTO mercato WEB
Oggi alle 08:32Editoriale
di Marco Conterio

Sprofondo Milan: ora la prossima partita è per chi guiderà il club del futuro. Ibrahimovic va all-in e chiude per Tare come ds. Ma c'è un'altra via: la rivoluzione senza Ibra e con Furlani al centro

Editorialista e uomo mercato di TMW, è conduttore e radiocronista per Radio Sportiva. Sulla RAI per indiscrezioni e retroscena
La serata del Milan racconta perfettamente la stagione del Milan. Un disastro a livello di gioco, di organizzazione, il tifo che contesta, la dirigenza spaccata in due che si manda messaggi neanche troppo cifrati. Il ko contro la Lazio è la Gioconda dell'annata rossonera e del (non) gioco di Sergio Conceicao, dove la disperazione tattica del secondo tempo è stata punita allo scadere. Ma adesso inizia un'altra partita. Decisiva.

La vera partita è per chi guiderà il Milan del futuro
Lo scorso 20 dicembre RedBird ha versato 170 milioni di euro riducendo il debito e prolungando al 2028 il vendor loan, ovvero la scadenza dei restanti 498 milioni di euro. In soldoni, per spiegare la situazione: adesso il club è di Gerry Cardinale, con tassi d'intessi per la restituzione del denaro più alti, ma se entro la scadenza non dovesse onorare il debito, allora il Milan tornerebbe nelle mani di Elliott. Zlatan Ibrahimovic in questo momento è la 'voce del padrone', il braccio destro di Cardinale, quello che con le sue idee, progetti e piani aziendali dovrebbe riportare il Milan a grandissimi livelli, a vincere, a fare la storia e a conquistare gloria. Le scelte di questa stagione sono state disastrose, da quelle dei tecnici a quelle sul mercato ma ora Ibra vuole andare all-in: in casa Milan c'è una 'guerra interna' con lo svedese che vorrebbe di fatto accentrare su di se tutto il potere decisionale e per questo ha trovato l'intesa con Igli Tare come futuro direttore sportivo. Un accordo che però non è stato vidimato ancora dalla controparte, Giorgio Furlani, e da tutte le altre componenti societarie. Geoffrey Moncada, attuale uomo mercato, aveva invece suggerito e trovato intesa con Francois Modesto, con l'ex chief scout del Monaco che sarebbe tornato allo scouting.


Il bilancio delle scelte di Ibra. Perché dovrebbe aumentare i suoi poteri?
Paulo Fonseca. Esonerato. Un mercato estivo che ha evidenziato falle che a gennaio ha provato a tappare con delle scelte che non si stanno rivelando però vincenti. L'unico colpo centrato come progettualità è stato Santiago Gimenez ma l'arrivo di Joao Felix è l'altra medaglia. Alto ingaggio, tanti dubbi, il suo arrivo a Milano era stato bocciato da tutte le componenti interne e benedetto dal solo Ibra. E il centrocampista centrale che serviva già prima dell'addio di Ismael Bennacer, che ha rotto totalmente all'intervallo del derby con quello che è stato il sostituto di Fonseca scelto da Cardinale e Ibra via Jorge Mendes, ovvero Sergio Conceicao. L'Under 23, con alla guida Jovan Kirovsky, ha dei risultati che parlano per lei e il cambio in panchina altrettanto. Così c'è un'altra via, e il redde rationem che arriverà da qui a breve, forse anche prima di fine stagione, è atteso: la proprietà di RedBird capisce che guidare un club di calcio non è solo questione di proclami. Di conferenze americane. E decide di fare un passo indietro. Una rivoluzione senza Zlatan Ibrahimovic ma con Cardinale che senza Champions, e con la questione stadio ancora da definire dovrà fare riflessioni sul prestito da restituire, decide che Giorgio Furlani deve tornare al centro del Milan. E da qui un nuovo ciclo, di scelte, di dirigenti, di allenatore. Oltre ai proclami sbandierati. E il fatto che Furlani sia andato a parlare nel pre gara spiegando che 'tutte le decisioni passano da me' e che 'non è stata chiusa nessuna intesa con un ds' è una mossa politica fortissima. E un messaggio a Ibra.