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Ag. Gosens: "50 fra gol e assist in Italia. Fiorentina progetto perfetto per lui"
Uno dei grandi protagonisti dell'ottimo avvio di stagione della Fiorentina è senza dubbio Robin Gosens, esterno tedesco arrivato in viola nelle ultime battute di mercato e già perno della rosa di Raffaele Palladino. La rete di ieri a Marassi è stata decisiva per il successo viola ed il suo agente Gianluca Mancini ha scelto le pagine di TMW per commentare il momento: "Una bella giornata per noi. Devo dire che negli anni Robin ci ha sempre abituato bene con le sue statistiche e i suoi numeri, che non sono certo da terzino. Leggevo una statistica: con quello di ieri ha realizzato il 50° fra gol e assist in Italia. Questo non è un numero qualsiasi e fa capire quanto sia importante e devastante negli ultimi metri. Sicuramente ci saranno altre giornate così…".
Le origini da centrocampista lo hanno aiutato?
"La sua evoluzione è stata quella di fare il quinto di centrocampo con Gasperini, in Olanda aveva invece fatto spesso il terzino bloccato. Sono due ruoli che riesce a fare in modo ottimale, di certo all'Atalanta è cresciuto in fase realizzativa e io stesso gli ho chiesto perché non si fosse mai spostato in attacco. Ha tempi e numeri da attaccante vero, ogni due palloni che tocca in area lui uno lo butta dentro".
Può fare l'esterno alto nel 4-2-3-1?
"Lo scorso anno all'Union lo ha fatto, quando la squadra non riusciva a segnare il tecnico lo ha spostato davanti nel 4-3-3. Lui si adatta a tutto, ma di certo in fase offensiva sa dare qualcosa in più alla squadra".
Si aspettava questo tipo di impatto?
"Diciamo che l'esperienza passata in Serie A lo ha aiutato, calcisticamente è cresciuto in Italia. Poi l'esperienza all'Union Berlino è stata di passaggio, a livello di squadra non è andata bene anche perché ci sono stati due allenatori diversi e ha ricoperto più ruoli. Lui in Italia e in Serie A si sente a casa ed il tornarci era il suo obiettivo. Oggi penso che la Fiorentina possa essere contenta dei modi e dell'operazione fatta".
Ci racconta la trattativa?
"Sono stato tanto a telefono con Pradè in quei giorni… Il direttore è stato bravissimo a cogliere l'occasione, è stato preso ad una cifra che è la metà della metà di quanto speso dall'Inter solo due anni fa. Pradè è stato bravo coi tempi, aspettando gli ultimi giorni di mercato per ottenere le migliori condizioni. Ha preso un giocatore di livello internazionale a cifre molto basse per quelle che si vedono oggi in giro".
Quando ha capito che tutto era fatto?
"Le prime telefonate ci sono state a inizio agosto. La volontà di tutti è stata fondamentale, quando c'è questa le cose alla fine si fanno. Oltre alla forza che ci ha messo Pradè c'era tanta voglia da parte di Palladino di averlo, lo vedeva come una priorità. E' stato d'aiuto il supporto dell'allenatore. Quando ho parlato a Robin della possibilità non ci ha pensato un attimo, mi ha chiesto di fare di tutto per definire l'operazione".
I dettagli della trattativa?
"E' un diritto di riscatto, nel momento in cui ci sarà la volontà la Fiorentina ha la possibilità di riscattarlo in ogni momento, altrimenti scatterà l'obbligo quando raggiungerà una percentuale di presenze".
Lui e gli altri nuovi hanno portato una mentalità diversa…
"Assolutamente. Parlando con Robin mi dice che oltre a un gruppo molto bello che si è creato fra nuovi e vecchia guardia c'è anche una mentalità vincente. Quando fai tanti investimenti a livello di società, che sta facendo qualcosa di unico anche considerando il centro sportivo, è più facile da parte dei giocatori intraprendere un cammino vincente".
Con la Fiorentina, è tornata anche la convocazione con la Germania...
"Ha parlato lui della delusione per le mancate convocazioni... Rientrare nel giro è stata una botta di entusiasmo e orgoglio. Quando giochi quel tipo di partite torni anche nel club con un'altra mentalità, diventa più semplice andare a giocare e fare bene in campionato".
C'era anche la possibilità di un ritorno all'Atalanta?
"Per me contano le cose concrete, la Fiorentina è certamente stata la più decisa perché ha accontentato il ragazzo su praticamente tutto e ha trovato l'accordo velocemente con l'Union Berlino. C'erano un po' di altri interessi, quelli che avete letto sui media come Atalanta, Bologna, Torino... Poi le cose non si sono concretizzate ma ora ha trovato il progetto giusto, Robin è contento in questa realtà e si sente importante. Si è ambientato velocemente e si trova bene anche con la sua famiglia".
Come vede la Fiorentina?
"Oggi c'è una classifica che permette di lavorare con serenità e tranquillità, quando sei in una posizione di classifica così importante magari hai più pressione ma anche serenità. Le cose stanno andando nel verso giusto, Palladino sta dimostrando di essere un grande allenatore. Unendo i puntini, credo che le cose andranno sempre meglio. La Fiorentina è ambiziosa e deve stare lassù, per come si stanno mettendo le cose credo che ce la farà".
Le origini da centrocampista lo hanno aiutato?
"La sua evoluzione è stata quella di fare il quinto di centrocampo con Gasperini, in Olanda aveva invece fatto spesso il terzino bloccato. Sono due ruoli che riesce a fare in modo ottimale, di certo all'Atalanta è cresciuto in fase realizzativa e io stesso gli ho chiesto perché non si fosse mai spostato in attacco. Ha tempi e numeri da attaccante vero, ogni due palloni che tocca in area lui uno lo butta dentro".
Può fare l'esterno alto nel 4-2-3-1?
"Lo scorso anno all'Union lo ha fatto, quando la squadra non riusciva a segnare il tecnico lo ha spostato davanti nel 4-3-3. Lui si adatta a tutto, ma di certo in fase offensiva sa dare qualcosa in più alla squadra".
Si aspettava questo tipo di impatto?
"Diciamo che l'esperienza passata in Serie A lo ha aiutato, calcisticamente è cresciuto in Italia. Poi l'esperienza all'Union Berlino è stata di passaggio, a livello di squadra non è andata bene anche perché ci sono stati due allenatori diversi e ha ricoperto più ruoli. Lui in Italia e in Serie A si sente a casa ed il tornarci era il suo obiettivo. Oggi penso che la Fiorentina possa essere contenta dei modi e dell'operazione fatta".
Ci racconta la trattativa?
"Sono stato tanto a telefono con Pradè in quei giorni… Il direttore è stato bravissimo a cogliere l'occasione, è stato preso ad una cifra che è la metà della metà di quanto speso dall'Inter solo due anni fa. Pradè è stato bravo coi tempi, aspettando gli ultimi giorni di mercato per ottenere le migliori condizioni. Ha preso un giocatore di livello internazionale a cifre molto basse per quelle che si vedono oggi in giro".
Quando ha capito che tutto era fatto?
"Le prime telefonate ci sono state a inizio agosto. La volontà di tutti è stata fondamentale, quando c'è questa le cose alla fine si fanno. Oltre alla forza che ci ha messo Pradè c'era tanta voglia da parte di Palladino di averlo, lo vedeva come una priorità. E' stato d'aiuto il supporto dell'allenatore. Quando ho parlato a Robin della possibilità non ci ha pensato un attimo, mi ha chiesto di fare di tutto per definire l'operazione".
I dettagli della trattativa?
"E' un diritto di riscatto, nel momento in cui ci sarà la volontà la Fiorentina ha la possibilità di riscattarlo in ogni momento, altrimenti scatterà l'obbligo quando raggiungerà una percentuale di presenze".
Lui e gli altri nuovi hanno portato una mentalità diversa…
"Assolutamente. Parlando con Robin mi dice che oltre a un gruppo molto bello che si è creato fra nuovi e vecchia guardia c'è anche una mentalità vincente. Quando fai tanti investimenti a livello di società, che sta facendo qualcosa di unico anche considerando il centro sportivo, è più facile da parte dei giocatori intraprendere un cammino vincente".
Con la Fiorentina, è tornata anche la convocazione con la Germania...
"Ha parlato lui della delusione per le mancate convocazioni... Rientrare nel giro è stata una botta di entusiasmo e orgoglio. Quando giochi quel tipo di partite torni anche nel club con un'altra mentalità, diventa più semplice andare a giocare e fare bene in campionato".
C'era anche la possibilità di un ritorno all'Atalanta?
"Per me contano le cose concrete, la Fiorentina è certamente stata la più decisa perché ha accontentato il ragazzo su praticamente tutto e ha trovato l'accordo velocemente con l'Union Berlino. C'erano un po' di altri interessi, quelli che avete letto sui media come Atalanta, Bologna, Torino... Poi le cose non si sono concretizzate ma ora ha trovato il progetto giusto, Robin è contento in questa realtà e si sente importante. Si è ambientato velocemente e si trova bene anche con la sua famiglia".
Come vede la Fiorentina?
"Oggi c'è una classifica che permette di lavorare con serenità e tranquillità, quando sei in una posizione di classifica così importante magari hai più pressione ma anche serenità. Le cose stanno andando nel verso giusto, Palladino sta dimostrando di essere un grande allenatore. Unendo i puntini, credo che le cose andranno sempre meglio. La Fiorentina è ambiziosa e deve stare lassù, per come si stanno mettendo le cose credo che ce la farà".
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