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Bari sugli esterni: gerarchie (in)stabili, tra voglia di rilancio e un inedito candidato
Oggi alle 17:00In Primo Piano
di Piervito Perta
per Tuttobari.com

Bari sugli esterni: gerarchie (in)stabili, tra voglia di rilancio e un inedito candidato

Uno dei segreti che ha fatto le fortune del Bari nelle ultime partite è la ricerca di gerarchie ben definite. Le formazioni dei recenti match sono una filastrocca simil Grande Inter di Helenio Herrera (Sarti, Facchetti, Burgnich...), con magari qualche piccola modifica che non sembra abbassare il tenore qualitativo delle scelte iniziali, ma al contrario aumentarlo. Tra i reparti dove Moreno Longo sembra al momento essere più restio a smuovere le acque vi è quello dei quinti di centrocampo. Più volte indicati come 'quota sorpresa' per una diversificazione della manovra, Mehdi Dorval e Andrea Oliveri sono fisse pedine nello scacchiere titolare. D'altronde, viste anche le prestazioni dei due sopracitati, non c'è traccia di panchina all'orizzonte.

Queste ultimo concetto trova spazio anche nelle parole di Costantino Favasuli, che ieri si è così espresso in conferenza stampa: "Stanno facendo bene nel mio ruolo. C'è un equilibrio e non mi sembra il caso di cambiarlo". Dopo la titolarità contro la Juve Stabia, l'ex Ternana ha visto sempre più ridursi le possibilità di scendere in campo, non solo dall'inizio ma anche a gara in corso. Una sfida con sé stesso, che sembra stimolare il giocatore: "Il campo parlerà, sono sicuro che riuscirò a ritagliarmi il mio spazio". 

Qualora la volontà di Favasuli non fosse sufficiente per far tremolare le certezze, è arrivata un'insospettabile candidatura per il ruolo di esterno. E arriva da un giocatore, quale Lorenzo Sgarbi, che sin qui ha fatto il trequartista o la seconda punta, ma che ricordando i suoi trascorsi in terra avellinese ha detto: "L'anno scorso ho giocato 30 partite su 35 come esterno nel 3-5-2. È un ruolo che posso ricoprire". Pur non disdegnando un differente utilizzo tattico ("dove il mister mi vorrà schierare io giocherò"), il ragazzo ha fatto capire che può rendersi utile anche in un ruolo molto più familiare di quel che sembri. 

Entrambi i succitati son concordi che solo con il lavoro potranno dar filo da torcere al mister, che sarà chiamato a scelte via via più difficili. Il che non è un male, visto che è sempre meglio avere una genuina competizione ed abbondanza, che ritrovarsi con poche carte nel mazzo, per giunta smaniose di giocare. Al momento non sembra esserci bisogno di cambiare, ma dalle retrovie chiedono uno spazio che arriverà, visto il talento dei diretti interessati e la competenza di Moreno Longo