23 aprile 1997, la Juventus schianta l'Ajax per 4-1. È finale di Champions (poi persa)

Il 23 aprile del 1997, al Delle Alpi, si gioca la semifinale di Champions League fra Juventus e Ajax. Cioè i Campioni d'Europa in carica, alzata al cielo la coppa solamente un anno prima, a Roma, dopo i calci di rigore. Proprio contro l'Ajax, vincitore l'anno precedente (contro il Milan, gol di Kluivert), che aveva pareggiato con Litmanen l'iniziale vantaggio di Ravanelli. La situazione, qualche mese dopo, è più semplice per i bianconeri, che sono già avanti dopo l'1-2 dell'andata, ad Amsterdam.

Con il gol in trasferta che vale doppio, insomma, l'Ajax dovrebbe segnare almeno due gol fuori casa. La Juventus in quel periodo però è uno schiacciasassi: il 4-1 che arriva è perentorio, non ammette repliche, per una partita davvero ai limiti del perfetto. Segna subito Lombardo, poi è Vieri a raddoppiare - nella sua unica annata alla Juve, verrà poi ceduto all'Atletico Madrid - e partita in ghiaccio al minuto trentasei. L'Ajax deve fare tre gol e solamente a un quarto d'ora dalla fine, con Mario Melchiot, dimezza lo svantaggio.

Poi però ci sono altri due gol firmati Nicola Amoruso prima e Zinedine Zidane poi. È la seconda finale di fila, stavolta contro il Borussia Dortmund. Non finirà come a Roma, perché i tedeschi vinceranno 3-1.

Questa la formazione della Juventus (4-4-2)
Peruzzi; Di Livio, Ferrara, Montero, Iuliano; Lombardo, Tacchinardi, Deschamps, Zidane; Boksic, Vieri.
Allenatore: Lippi.