
Udinese, Piana: "Thauvin capitano molto silenzioso. Futuro? Accetterei un prestito secco"
Edoardo Piana, portiere dell'Udinese, nelle gerarchie di Kosta Runjaic viene dopo Okoye, Padelli e l'infortunato Sava. Ai microfoni di TV12 l'estremo difensore ha spiegato il suo rapporto con gli altri compagni di ruolo: "Andiamo molto d'accordo, siamo un bel gruppo".
Quanto male ha fatto il ko contro il Verona?
"È stata una giornata no, non ci siamo posti il problema del non arrivare in Europa. Dal giorno dopo abbiamo parlato e vogliamo pensare al futuro. Vedendo i compagni lavorare duro non c’è da porsi il dubbio di una flessione in questo finale di stagione".
Il più forte portiere che ha visto nelle giovanili?
"Musso, ma sono tutti bravi quelli con cui ho giocato".
Come affronta la gerarchia?
"Cerco di imparare ogni giorno dagli altri portieri, perseverando e aspettando la mia occasione".
L’esordio in Coppa Italia contro l’Inter come lo ha vissuto?
"Non mi ero fatto aspettative, poi ho rivisto la partita e potevo fare meglio in alcuni aspetti".
Che spunti prende dalla gara contro l’Inter?
"Solo cose positive. Due giorni prima ho saputo che avrei giocato e ho avvisato subito la mia famiglia. Preferirei sapere prima se gioco perchè mi preparo mentalmente, sennò mi verrebbe un po’ di ansia".
Quali sono le sue qualità migliori?
“La copertura della porta perché sono alto, mentre devo migliorare il gioco con i piedi, ma ci lavoro ogni giorno per migliorarmi".
Sulla punizione di Duda, Okoye poteva fare di più?
"L’ha tirata molto bene, ha calciato forte e l’unico dettaglio che si poteva cambiare è legato allo spostamento verso il centro della porta".
Come tira i rigori Lucca?
"Molto bene, li tira molto angolati e potenti".
Sull’errore di Donnarumma contro la Germania che idea si è fatto?
"Secondo me stava parlando con l’arbitro e nessuno si è accorto".
Che ne pensa di Thauvin?
"È un capitano molto silenzioso, parla in spogliatoio prima della partita, ma in allenamento lo capisci dal suo atteggiamento che è il capitano".
Qual è il momento in cui ha capito che il calcio sarebbe stata la sua strada?
"Due anni fa mi confermarono come terzo portiere della Prima Squadra mi è cambiato qualcosa a livello mentale: ho capto che ce la potevo fare. Il momento più difficile è stata l’operazione al cuore, sono stato fermo un mese, mi sono passate tante cose per la testa e ho cercato di dare il giusto peso all’accaduto. A riposo il mio cuore aveva battiti irregolari, il fatto di non mollare e di vivere la giornata con positività è quello che mi tengo. I miei genitori mi hanno dato tanta forza".
Che cosa farà in futuro?
"Ho rinnovato poco fa, ma per giocare di più accetterei un prestito secco, anche all’estero".
Quanto male ha fatto il ko contro il Verona?
"È stata una giornata no, non ci siamo posti il problema del non arrivare in Europa. Dal giorno dopo abbiamo parlato e vogliamo pensare al futuro. Vedendo i compagni lavorare duro non c’è da porsi il dubbio di una flessione in questo finale di stagione".
Il più forte portiere che ha visto nelle giovanili?
"Musso, ma sono tutti bravi quelli con cui ho giocato".
Come affronta la gerarchia?
"Cerco di imparare ogni giorno dagli altri portieri, perseverando e aspettando la mia occasione".
L’esordio in Coppa Italia contro l’Inter come lo ha vissuto?
"Non mi ero fatto aspettative, poi ho rivisto la partita e potevo fare meglio in alcuni aspetti".
Che spunti prende dalla gara contro l’Inter?
"Solo cose positive. Due giorni prima ho saputo che avrei giocato e ho avvisato subito la mia famiglia. Preferirei sapere prima se gioco perchè mi preparo mentalmente, sennò mi verrebbe un po’ di ansia".
Quali sono le sue qualità migliori?
“La copertura della porta perché sono alto, mentre devo migliorare il gioco con i piedi, ma ci lavoro ogni giorno per migliorarmi".
Sulla punizione di Duda, Okoye poteva fare di più?
"L’ha tirata molto bene, ha calciato forte e l’unico dettaglio che si poteva cambiare è legato allo spostamento verso il centro della porta".
Come tira i rigori Lucca?
"Molto bene, li tira molto angolati e potenti".
Sull’errore di Donnarumma contro la Germania che idea si è fatto?
"Secondo me stava parlando con l’arbitro e nessuno si è accorto".
Che ne pensa di Thauvin?
"È un capitano molto silenzioso, parla in spogliatoio prima della partita, ma in allenamento lo capisci dal suo atteggiamento che è il capitano".
Qual è il momento in cui ha capito che il calcio sarebbe stata la sua strada?
"Due anni fa mi confermarono come terzo portiere della Prima Squadra mi è cambiato qualcosa a livello mentale: ho capto che ce la potevo fare. Il momento più difficile è stata l’operazione al cuore, sono stato fermo un mese, mi sono passate tante cose per la testa e ho cercato di dare il giusto peso all’accaduto. A riposo il mio cuore aveva battiti irregolari, il fatto di non mollare e di vivere la giornata con positività è quello che mi tengo. I miei genitori mi hanno dato tanta forza".
Che cosa farà in futuro?
"Ho rinnovato poco fa, ma per giocare di più accetterei un prestito secco, anche all’estero".
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