
Udinese, l’identità della squadra bianconera primeggia sul modulo
L’Udinese sta vivendo una delle sue migliori stagioni negli ultimi anni, resa ancora più buona se messa in contrapposizione a quanto accaduto nello scorso campionato, con la salvezza ottenuta soltanto all’ultima giornata. Merito del grande lavoro svolto da Kosta Runjaic, arrivato a Luglio con un misto di curiosità e dubbi, ma che ha già conquistato tutto il popolo friulano con il suo carisma e la sua dedizione.
Tra le grandi novità apportate in questa stagione, va sicuramente citata quella relativa al modulo. Un assetto tattico variabile, con cui la squadra è capace di adattarsi in base all’avversario da affrontare. Il cambiamento più innovativo è stato quello di portare nuovamente in casa Udinese la difesa a quattro, impostata ad esempio nella gara dello Stadio “Maradona” di Napoli e che ha portato poi in queste ultime settimane ottime risposte. I bianconeri hanno trovato con il 4-4-2 una nuova quadratura e un nuovo equilibrio, come dimostrato proprio contro la squadra di Antonio Conte e nelle gare successive. L’inserimento di Atta ed Ekkelenkamp come esterni nella linea a quattro di centrocampo è stata la mossa che ha maggiormente permesso questo “switch”, riuscendo a far coesistere equilibrio e propositività a livello offensivo. Nonostante i buoni risultati ottenuti con questo nuovo modulo però, Kosta Runjaic ha preferito nell’ultima uscita contro la Lazio iniziare con il “vecchio” 3-5-2, cercando di sfruttare la forza degli esterni a tutta fascia e dando ancora più densità in mezzo al campo per limitare le armi dei biancocelesti. La prestazione fornita è stata comunque di alto livello, perché l’interpretazione del 3-5-2 visto contro la Lazio è stata dinamica, mostrando una squadra comunque propositiva nonostante l’assetto più conservativo.
La prestazione di Roma ha messo dunque in luce un aspetto molto importante: l’identità che Kosta Runjaic ha saputo dare alla sua squadra primeggia sul tipo di modulo adottato. Come raccontato più volte anche dall’allenatore, l’importante non è l’assetto tattico in se per se, ma conta di più l’interpretazione messa in campo da chi scende sul rettangolo di gioco. Nel corso di questi mesi i bianconeri sono migliorati anche in questo aspetto, riuscendo a mettere da parte il periodo difficile vissuto tra Novembre e Gennaio e tornando alla carica mettendo a referto sei risultati utili consecutivi nelle ultime gare. Un risultato che testimonia la crescita tecnica e tattica della squadra friulana.







