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tmw / udinese / Primo Piano
Udinese, gli Up&Down della settimana: Okoye una certezza, Lovric impalpabileTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 11:30Primo Piano
di Alessio Galetti
per Tuttoudinese.it

Udinese, gli Up&Down della settimana: Okoye una certezza, Lovric impalpabile

Dopo la sosta delle Nazionali l'Udinese è scesa in campo a San Siro contro il Milan, uscendone sconfitta per 1-0. La classifica continua a sorridere ai bianconeri, che però hanno mostrati dei notevoli passi indietro rispetto alle prestazioni di inizio stagione. Dal match contro i rossoneri Runjaic ha comunque potuto trarre delle buone indicazioni a livello individuale, Okoye su tutti, nonostante le assenze di Thauvin e Sanchez abbiano pesato a livello qualitativo nella manovra offensiva. Ecco dunque gli Up&Down della settimana:

UP

Okoye: la partita contro il Milan ha confermato una cosa, l'Udinese ha un grande portiere con un grande futuro. Tralasciando la prestazione sottotono contro l'Inter, il portiere nigeriano sta dimostrando una certa sicurezza tra i pali e, come accaduto contro i rossoneri, molto spesso è in grado di tenere a galla la squadra nell'arco della partita. Su tutte la parata su Pulisic e il successivo riflesso su Abraham dimostrano che l'estremo difensore bianconero sia oramai una certezza per Runjaic, del quale sembra impossibile farne a meno.

Ehizibue: dopo stagioni nelle quali l'esterno è stato molte volte soggetto di critiche per le prestazioni ritenute non all'altezza, quest'anno sembra avere trovato la sua quadra. La prestazione di San Siro conferma la crescita del laterale olandese di origini nigeriane, che magari non spiccherà dal punto di vista qualitativo, ma ad applicazione e corsa non fa mai mancare il suo contributo. È bravo nell'occasione della rete annullata, dove attacca il secondo palo sfruttando il cross di Zarraga; deve migliorare in fase difensiva, ma i segnali sono buoni.

Kabasele: strano a dirsi ma contro il Milan è stato proprio il centrale belga l'uomo più pericoloso in zona offensiva. Ormai molto avanti nelle gerarchie di Runjaic, forse anche grazie agli infortuni di Giannetti e Kristensen che gli hanno permesso di conquistare un posto da titolare, la prestazione di San Siro conferma la solidità del difensore. Caratteristica che lo contraddistingue è la grande forza nel gioco aereo, tanto che si ritrova a fare il centravanti durante l'assalto finale, dove trova la rete del pareggio che gli viene annullata, un premio che avrebbe meritato. 

DOWN

Zemura: dalla partita contro il Lecce a quella di San Siro, l'esterno sinistro è passato da essere l'uomo decisivo al peggiore in campo. Prestazione negativa: sul gol del Milan si lascia scappare Okafor troppo facilmente, nonostante si trovasse sulla fascia che non gli appartiene. L'apporto offensivo è molto timido, i cross che tenta sono tutti molto imprecisi e difficilmente giocabili per i compagni. Ha la possibilità di farsi perdonare dall'errore con una punizione che però esce di qualche metro, ma nel complesso ci sono stati dei passi indietro rispetto alle ultime uscite.

Lovric: continua a non convincere. È decisivo in occasione dell'espulsione di Rejnders, dove lo anticipa e subisce fallo mentre si stava involando verso la porta, ma nell'arco della partita non ha particolari sussulti e in molte occasione risulta inconcludente. In un centrocampo non ricco di qualità, è proprio lui l'uomo che dovrebbe dare il maggiore apporto alla fase offensiva, ma gli inserimenti vengono a mancare e i passaggi sono spesso imprecisi. Serve un cambio di rotta.

Runjaic: in questo inizio di stagione aveva stupito soprattutto per i progressi dal punto di vista del gioco, elemento che contro il Milan è decisamente mancato. L'allenatore tedesco ha sofferto il modo di stare in campo del Milan: nei primi trenta minuti i bianconeri hanno solamente subito, mentre in superiorità numerica hanno avuto il pallino del gioco in mano senza mai riuscire a sfondare. Il coraggio che il tecnico ha avuto fino adesso sembra essere stato l'elemento chiave mancante a San Siro, forse anche a causa delle assenze nel reparto offensivo.