
Como, Fabregas: "Un'ora da grande squadra. Ikone può diventare molto forte"
Cesc Fabregas, allenatore del Como, ha parlato così a DAZN al termine della partita vinta 1-0 contro il Torino: “Era una vittoria importantissima per noi, abbiamo fatto una prestazione da grande squadra nei primi 60 minuti, poi abbiamo gestito abbastanza bene. Se non chiudi le partite alla fine puoi pagare e questo è stato un concetto della nostra stagione. Abbiamo avuto anche un po’ di fortuna con il gol annullato ma la vittoria è meritatissima”.
Si riconosce nella vigorosa scena dell’esultanza finale?
“Se dite di no non mi conoscete come giocatore, soprattutto quando ero giovane… Non è aggressività ma passione. Quando vedo la mia squadra trasmettere quest’energia e alzare il livello non posso essere più orgoglioso. E questo mi dà fiducia per lavorare ancora di più”.
Lo step in più è nella fase di non possesso?
“Questo fa la differenza nel calcio moderno. Se Ikone continua così, a capire come dare tanto con e senza palla, diventa un calciatore molto forte. Non deve pensare che il calcio è solo col pallone, come faceva quando è arrivato qui. Il calcio è anche questo, far capire bene cosa e come fare. Una delle nostre debolezze è stata non segnare i gol, anche oggi ne abbiamo segnato uno solo e così rischi fino alla fine. Ma stiamo crescendo, vedo una squadra forte e che sta migliorando”.
Ha promesso qualcosa ai suoi giocatori per la salvezza?
“Abbiamo fatto un piccolo patto tra noi, di guardare sempre più avanti. L’obiettivo, però, è la salvezza. Per come vedo io il progetto Como dobbiamo crescere tanto e fare step in più, sotto tutti gli aspetti. Questa però è una notte da godersi per capire che siamo sulla buona strada”.
Si riconosce nella vigorosa scena dell’esultanza finale?
“Se dite di no non mi conoscete come giocatore, soprattutto quando ero giovane… Non è aggressività ma passione. Quando vedo la mia squadra trasmettere quest’energia e alzare il livello non posso essere più orgoglioso. E questo mi dà fiducia per lavorare ancora di più”.
Lo step in più è nella fase di non possesso?
“Questo fa la differenza nel calcio moderno. Se Ikone continua così, a capire come dare tanto con e senza palla, diventa un calciatore molto forte. Non deve pensare che il calcio è solo col pallone, come faceva quando è arrivato qui. Il calcio è anche questo, far capire bene cosa e come fare. Una delle nostre debolezze è stata non segnare i gol, anche oggi ne abbiamo segnato uno solo e così rischi fino alla fine. Ma stiamo crescendo, vedo una squadra forte e che sta migliorando”.
Ha promesso qualcosa ai suoi giocatori per la salvezza?
“Abbiamo fatto un piccolo patto tra noi, di guardare sempre più avanti. L’obiettivo, però, è la salvezza. Per come vedo io il progetto Como dobbiamo crescere tanto e fare step in più, sotto tutti gli aspetti. Questa però è una notte da godersi per capire che siamo sulla buona strada”.
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