
Ricci: "Toro una seconda casa. I rumors fanno piacere, ma io con la testa provo a restare qui"
Samuele Ricci, centrocampista del Torino, ha concesso una lunga intervista a DAZN ripercorrendo la sua avventura in maglia granata e commentando anche i rumors di mercato che lo vogliono nel mirino delle big. Queste le sue principali dichiarazioni, a partire dal suo ruolo preferito: "Forse la fase di costruzione è quella che si addice di più alle mie caratteristiche, ma mi piace anche la fase di non possesso e cercare di capire la traiettoria del pallone. Un mio modello è Rodri. Mi piace molto fare i cambi di gioco, devo migliorare a sinistra e prediligo molto la parte destra. Mi piace giocare più da play che da mezzala".
Sui rumors di mercato: "Sono voci che fanno piacere a chiunque, ma è molto importante rimanere focalizzato su quello che si sta facendo. Se uno si fa prendere troppo dalle voci diventa un po’ un problema e perdi il focus. Fanno bene ma possono fare anche male, dipende da come uno le prende e com’è fatto caratterialmente. Io con la testa cerco sempre di rimanere qua".
Su mister Vanoli: "Con Vanoli si è creato sin dall’inizio un rapporto di fiducia e stima reciproca. È stato molto bravo anche lui, è stato paziente in tante cose. È un mister che sente tanto la partita, e tante volte negli atteggiamenti lo fa capire. Anche in allenamento e fuori dal campo è così".
Sul rapporto col ct Spalletti: "Anche con Spalletti si è creato subito un rapporto di fiducia, anche se inizialmente mi sgridava molto per forzare i passaggi in diagonale e i cambi di gioco. Adesso stiamo facendo molto bene in Nazionale, si è creato un ottimo gruppo ed è importante: è merito suo".
Su quale compagno l'ha impressionato in Nazionale: "Mi ha impressionato Tonali, vorrei rubargli l’aggressività. E poi Bastoni, Calafiori, Dimarco, Barella… ma la lista è lunga".
Su dove deve migliorare: "Devo migliorare soprattutto nell’aggressività e nel corpo a corpo, anche se ho fatto dei miglioramenti rispetto al passato; in questo mi ha aiutato molto il gioco di Juric, che era molto fisico e mi ha portato a imparare per forza".
Su cosa rappresenta Torino per lui. "Torino rappresenta una seconda casa per me, sono qui da più di tre anni. Ho avuto una grande fortuna con i tifosi, siamo entrati subito in sintonia e me lo hanno fatto capire sempre, anche per strada. Mi hanno anche insegnato e fatto capire quello che è il Torino: penso che ogni giocatore che indossa questa maglia percepisce qualcosa di diverso".
Sulla fascia da capitano: "Tanto onore. Speravo di non indossarla perché voleva dire che non ci sarebbe stato Duvan che ci avrebbe dato una grossa mano, ma se il mister mi ha scelto vuol dire che qualcosa di buono sto facendo. Una cosa importante da capitano è quella di dare l’esempio fuori dal campo, per esempio arrivando sempre per primo e non arrivando in ritardo".
Sulla sua skill con l'esterno: "Spesso uso l’esterno del piede, anche per passare il pallone. È un gesto che uso tanto, ma non so il perché. Ed è un gesto difficile, ma ce l’ho da quando ero piccolo e mi viene naturale a volte anche calciare d’esterno. Secondo me posso fare qualche gol in più, devo solo imparare a cercarlo. Questa è una cosa che parte dall’allenamento, poi anche dalla posizione in campo visto che sono obbligato a rimanere più dietro per dare protezione alla difesa, ma il gol è una cosa su cui devo migliorare".
Sui rigori: "Non li tiro a Milinkovic-Savic perché li para tutti (ride, ndr). Spero che continui a pararli".
Sui rumors di mercato: "Sono voci che fanno piacere a chiunque, ma è molto importante rimanere focalizzato su quello che si sta facendo. Se uno si fa prendere troppo dalle voci diventa un po’ un problema e perdi il focus. Fanno bene ma possono fare anche male, dipende da come uno le prende e com’è fatto caratterialmente. Io con la testa cerco sempre di rimanere qua".
Su mister Vanoli: "Con Vanoli si è creato sin dall’inizio un rapporto di fiducia e stima reciproca. È stato molto bravo anche lui, è stato paziente in tante cose. È un mister che sente tanto la partita, e tante volte negli atteggiamenti lo fa capire. Anche in allenamento e fuori dal campo è così".
Sul rapporto col ct Spalletti: "Anche con Spalletti si è creato subito un rapporto di fiducia, anche se inizialmente mi sgridava molto per forzare i passaggi in diagonale e i cambi di gioco. Adesso stiamo facendo molto bene in Nazionale, si è creato un ottimo gruppo ed è importante: è merito suo".
Su quale compagno l'ha impressionato in Nazionale: "Mi ha impressionato Tonali, vorrei rubargli l’aggressività. E poi Bastoni, Calafiori, Dimarco, Barella… ma la lista è lunga".
Su dove deve migliorare: "Devo migliorare soprattutto nell’aggressività e nel corpo a corpo, anche se ho fatto dei miglioramenti rispetto al passato; in questo mi ha aiutato molto il gioco di Juric, che era molto fisico e mi ha portato a imparare per forza".
Su cosa rappresenta Torino per lui. "Torino rappresenta una seconda casa per me, sono qui da più di tre anni. Ho avuto una grande fortuna con i tifosi, siamo entrati subito in sintonia e me lo hanno fatto capire sempre, anche per strada. Mi hanno anche insegnato e fatto capire quello che è il Torino: penso che ogni giocatore che indossa questa maglia percepisce qualcosa di diverso".
Sulla fascia da capitano: "Tanto onore. Speravo di non indossarla perché voleva dire che non ci sarebbe stato Duvan che ci avrebbe dato una grossa mano, ma se il mister mi ha scelto vuol dire che qualcosa di buono sto facendo. Una cosa importante da capitano è quella di dare l’esempio fuori dal campo, per esempio arrivando sempre per primo e non arrivando in ritardo".
Sulla sua skill con l'esterno: "Spesso uso l’esterno del piede, anche per passare il pallone. È un gesto che uso tanto, ma non so il perché. Ed è un gesto difficile, ma ce l’ho da quando ero piccolo e mi viene naturale a volte anche calciare d’esterno. Secondo me posso fare qualche gol in più, devo solo imparare a cercarlo. Questa è una cosa che parte dall’allenamento, poi anche dalla posizione in campo visto che sono obbligato a rimanere più dietro per dare protezione alla difesa, ma il gol è una cosa su cui devo migliorare".
Sui rigori: "Non li tiro a Milinkovic-Savic perché li para tutti (ride, ndr). Spero che continui a pararli".
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