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Torino in caduta libera, la zona retrocessione è distante solo 4 punti: serve una punta a gennaio
Quattro sconfitte nelle ultime cinque gare per il Torino, otto nelle ultime dieci gare ufficiali. Il club granata non sembra essere in grado di superare questo momento di crisi. Dopo un super avvio di stagione, che aveva portato la squadra di Vanoli fra le prime della classe, il Torino è entrato in una spirale di risultati negativi dalla quale non sembra essere in grado di uscire. L'infortunio di Zapata è stato un macigno, il colombiano era stato il vero trascinatore del Toro di inizio stagione e senza di lui la squadra fatica non poco a trovare la via del gol: solo una rete nelle ultime cinque giornate di campionato. La classifica si è accorciata, il margine sulla zona retrocessione si è ridotto a soli quattro punti.
Clima di contestazione
Se in campo le cose non vanno bene, fuori la situazione è burrascosa, con i tifosi in piena contestazione contro Cairo. Dalla protesta fuori dallo stadio durante la sfida contro il Monza a quella all’interno dell’Olimpico Grande Torino in occasione della gara contro il Napoli, cambiano le modalità ma non la posizione della piazza: “Queste le tue soddisfazioni... La nostra? Togliti dai cog***ni” il messaggio esposto dalla tifoseria oltre a tanti altri striscioni sulle “tappe” dei suoi 7031 giorni alla guida del club.
Serve una punta a gennaio
Con Zapata fuori a lungo, a gennaio serve intervenire sul mercato. Il nome caldo per il Torino è quello dell'ex Udinese Beto, oggi all'Everton. Dopo essere partito titolare, il portoghese è scivolato nelle gerarchie, finendo per collezionare diverse presenze, ma molte delle quali da subentrato. Un trend che ne sta facendo calare la valutazione del cartellino, dal momento che dai 30 milioni versati all’Udinese, attualmente Beto non ne vale più di 20. L'Everton non esclude di concedere il giocatore in prestito, a condizione che il calciatore abbia garanzia di impiego in modo tale da rivalutarsi. E qui le esigenze dei Toffees e del Torino coincidono. Nel Toro, che con l’infortunio di Zapata ha perso larga parte del potenziale offensivo, il centravanti nato a Lisbona avrebbe il posto fisso.
Clima di contestazione
Se in campo le cose non vanno bene, fuori la situazione è burrascosa, con i tifosi in piena contestazione contro Cairo. Dalla protesta fuori dallo stadio durante la sfida contro il Monza a quella all’interno dell’Olimpico Grande Torino in occasione della gara contro il Napoli, cambiano le modalità ma non la posizione della piazza: “Queste le tue soddisfazioni... La nostra? Togliti dai cog***ni” il messaggio esposto dalla tifoseria oltre a tanti altri striscioni sulle “tappe” dei suoi 7031 giorni alla guida del club.
Serve una punta a gennaio
Con Zapata fuori a lungo, a gennaio serve intervenire sul mercato. Il nome caldo per il Torino è quello dell'ex Udinese Beto, oggi all'Everton. Dopo essere partito titolare, il portoghese è scivolato nelle gerarchie, finendo per collezionare diverse presenze, ma molte delle quali da subentrato. Un trend che ne sta facendo calare la valutazione del cartellino, dal momento che dai 30 milioni versati all’Udinese, attualmente Beto non ne vale più di 20. L'Everton non esclude di concedere il giocatore in prestito, a condizione che il calciatore abbia garanzia di impiego in modo tale da rivalutarsi. E qui le esigenze dei Toffees e del Torino coincidono. Nel Toro, che con l’infortunio di Zapata ha perso larga parte del potenziale offensivo, il centravanti nato a Lisbona avrebbe il posto fisso.
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