
Il Napoli cambia pelle, ma ha sempre lo spirito di Conte
È dal 2 febbraio che Conte è costretto a cambiare pelle. Undici gare da camaleonte. Ogni volta un Napoli diverso da quello precedente, si legge su IL Mattino. Solo con Inter, Fiorentina e Venezia ha schierato la stessa formazione. Queste continue modifiche all’organico e all’assetto, spesso non sono neppure state studiate apposta per confondere gli avversari perché Conte le ha dovute fare per necessità. Di davvero immutabile, di partita in partita, c’è stato lo spirito (tranne che con il Como) che tanto somiglia a quello del suo allenatore. Anche perché in ballo c’è lo scudetto visto che i partenopei hanno gli stessi punti dell’Inter, 71, a cinque giornate dalla fine del campionato.
Con il Torino, c’è il dubbio (molto concreto) di vedere ancora Buongiorno assente e nel caso Ale non riuscisse a essere in campo contro la sua ex squadra giocherebbe Marin. Ma non è escluso che i Napoli possa cambiare pelle rispetto a Monza, tornando al 4-4-2 o al 3-5-2 con Raspadori al fianco di Lukaku.







