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Il Torino inchiodato da cinque numeri. Altro pareggio deludente con il Parma: le parate di Suzuki solo un alibiTUTTO mercato WEB
Davide Vagnati e Urbano Cairo
© foto di Federico De Luca 2023 @fdlcom
ieri alle 12:00Primo Piano
di Elena Rossin
per Torinogranata.it
fonte Elena Rossin

Il Torino inchiodato da cinque numeri. Altro pareggio deludente con il Parma: le parate di Suzuki solo un alibi

12, 9, 4, 1, 0 non sono numeri vincenti di qualche lotteria, ma quelli che inchiodano il Torino alla sua mediocrità che si è vista ieri nel deludente 0 a 0 confezionato con il Parma. 12 sono i tiri fatti dai granata, 9 dei quali provenienti da dentro l’area, 4 quelli indirizzati in porta che sono anche le parate fatte dal portiere del Parma Suzuki, 1 rappresenta l’occasione da gol creata e 0 sono le reti. E meno male che il gol di Mihaila è stato annullato per il fuorigioco di Cancellieri (10’) e che poi lo stesso Mihaila ha colpito il palo (65’) altrimenti sarebbe stata sconfitta con altri tre punti persi che si andrebbero ad accumulate a quelli lasciati per strada nelle precedenti 18 partite. Che nessuno si azzardi a dire, ma Suzuki con le sue parate ha negato 2 gol a Adams (9’ e 19’) e 1 a Linetty (95’) perché questo sarebbe solo un alibi del tutto ingiustificato. Grida ancora vendetta l’occasione clamorosamente e inspiegabilmente non sfruttata da Karamoh (17’):  è entrato in area e poi dopo aver saltato il portiere, che era scivolato, anziché tirare ha atteso di poter servire Vlasic o forse anche Adams. Perché mai non si sia preso la responsabilità di tirare è un mistero così come cosa gli sia passato per la testa in quel momento. Un attaccante dovrebbe sempre tirare, poi magari non riesce a segnare però almeno ci ha provato appena ne ha avuta l’occasione. Per la verità Karamoh non è il solo ad aver sprecato delle potenziali occasioni per segnare perché anche Adams ha tirato in modo sbilenco (22’) e anche  Vlasic avrebbe potuto concludere con maggiore forza cosa che avrebbe evitato di   agevolare la presa di Suzuki (36’). E poi nel finale un altro tiro senza fortuna di Vlasic (93’) e uno da dentro l’area di Adams finito sopra la traversa (92’) e ancora lo scozzese è arrivato scivolando sul traversone di Tameze e così non ha inquadrato la porta (93’).

Mister Vanoli, manco a dirlo, a fine partita era rammaricato come si evince dalle parole riportate da Tuttosport: “Ci è mancato solo il gol. L’ultimo passaggio. O il colpo decisivo in porta. Ho anche osato fino in fondo, alla fine, passando al 4-2-4 con Sanabria. Avremmo dovuto servire meglio le punte nella ripresa, ma a differenza del primo tempo è venuta meno la lucidità. La pazienza. Avevamo voglia di sbloccare la partita e siamo diventati un po’ troppo frenetici. È mancata anche un pizzico di fortuna, sempre utile per uscire da ‘sti momenti”. E ancora: “Nel finale col cambio di modulo siamo tornati ad alzare il ritmo, ma non abbastanza la determinazione, l’efficacia. Frenesia crescente significa minor lucidità. Di qui anche i troppi errori tecnici”. E sul mancato tiro di Karamoh: “In A non si possono sbagliare occasioni così. Dobbiamo anche recitare un mea culpa. Karamoh ha giocato un’ottima gara, però non si può saltare il portiere e poi non segnare o sbagliare il passaggio. Peccato davvero”.

Già l’allenatore del Torino le prova tutte per cercare di far rendere al massimo i suoi giocatori, ma ormai è conclamato che deve fare fuoco con la non molta legna, per giunta umida, che ha a disposizione. La squadra granata ha chiuso il girone di ritorno all’11° posto con 21 punti e ha 4 lunghezze dalle terzultime, Cagliari e Lecce. Vanoli oltre a dover far fronte agli infortuni, su tutti quello di Zapata ma anche il perdurare dell’assenza di Schuurs (non ha mai avuto il piacere di allenare l’olandese che è sempre alle prese con il cercare di recuperare dalla lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro avvenuta il 21 ottobre del 2023), ha anche una panchina nella quale mancano valide alternative “avere un altro regista come Ricci in panchina sarebbe un lusso”. Ieri dopo l’intervallo Samuele è rimasto nello spogliatoio a causa di problemi al retto femorale, ma “dovrebbe essere un fastidio passeggero. È uscito per prudenza, vedremo” ha detto l’allenatore. Vanoli può quindi solo sperare che essendo aperto il mercato di riparazione la società gli prenda qualche giocatore: “Ho imparato ad avere pazienza. Un mese fa ho detto al club quali sono le esigenze. Io penso solo a lavorare. Difatti penso al derby. Al club ho spiegato tutto settimane fa. E con Cairo ci parlo tutti i giorni. Lavoro per  cercare soluzioni con chi ho, punto”.

L’infortunio di Zapata è accaduto solo, si fa per dire, il 7 ottobre scorso e il calciomercato ha aperto i battenti quattro giorni fa, in fin dei conti il Torino ha avuto solo 87 giorni per individuare un sostituto però ne sono passati altri 4 e ancora non è arrivato. Giusto, ieri Beto, il principale candidato a sostituire Zapata, è stato visto all’aeroporto di Manchester in procinto di prendere un volo per l’Italia. Con l’Everton è in corso una trattativa per portare Beto in granata però servirà ancora un po’ di tempo per limare tutti i dettagli poiché si tratta di un prestito oneroso con obbligo di riscatto, dovrebbe essere di 15 milioni, al verificarsi di determinate condizioni: risultati che otterrò il Torino e numero di partite e minuti che giocherò l’attaccante. E poi ci saranno anche i tempi tecnici per lo scambio di documenti fra l’Italia e l’Inghilterra, i tempi si sono allungati da dopo che il Regno Unito è uscito dall’Unione Euopea. Ma al Torino non serve solo un attaccante. Un difensore possibilmente mancino, già fra i desiderata estivi di Vanoli, non guasterebbe sperando che Coco non abbia nulla di grave, ieri ha sentito tirare i flessori e poi ha stretto i denti fino al fischio finale, e magari un rifinitore e un quinto di sacrificio e di spinta continua in modo che  l’organico del Torino risulti più completo sia per il 3-5-2 sia per il 4-2-3-1 e loro varianti.

Sabato c’è il derby, mancano cinque giorni per cui è difficile pensare che Vanoli potrà disporre di qualche nuovo giocatore poiché manca il tempo per inserirlo nel gruppo. Se arrivasse qualcuno potrebbe ovviamente mandarlo in campo comunque però quella con la Juventus non sembra proprio la partita giusta per fare esperimenti visto che nell’era Cairo, iniziata il 2 settembre del 2005, sono stati disputati 29 derby in campionato e il Torino ne ha vinto solo 1 (26 aprile 2015) e pareggiati 6 (28 febbraio 2008, 6 maggio 2017, 3 maggio 2019, 3 aprile 2021, 18 febbraio 2022 e 13 aprile 2024) con 9 punti conquistati su 87 in palio, i granata sono riusciti a segnare 15 reti e hanno subito 50 gol, in 17 gare non hanno segnato e in solo 2 non hanno incassato reti. Per la cronaca anche i due derby di Coppa Italia sono terminati con 2 sconfitte e 6 gol al passivo e 0 all’attivo.