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Coppitelli: "Difficile comparare il calcio italiano con quello croato. Un nome da segnalare? Matkovic"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Oggi alle 14:32Ex granata
di Marina Beccuti
per Torinogranata.it

Coppitelli: "Difficile comparare il calcio italiano con quello croato. Un nome da segnalare? Matkovic"

L'ex allenatore della Primavera Federico Coppitelli, che oggi allena l'Osijek, ha parlato della sua esperienza a Radio TV Serie A.

"Il campionato croato è molto particolare, racchiude 10 squadre e di per sé, per noi, è strano. E poi si incontrano quattro volte ogni avversario, come un doppio campionato. Difficile fare un paragone con l'Italia: ci sono tre squadre come Dinamo Zagabria, Hajduk Spalato e Rijeka che hanno una dimensione internazionale. E poi le altre, ma è difficile da paragonare con l'Italia. Comunque è un campionato complicato e molto seguito, in cui giocare in trasferta è difficile. Passi da 40mila persone a vederti a Spalato contro l'Hajduk magari a Sibenik, dove trovi strutture molto differenti in negativo rispetto a quella e quindi devi adattarti. Nell'Hajduk trovi i Rakitic, i giocatori di livello, nelle altre però c'è chi conosce già livello e ambiente e sanno come metterti in difficoltà in un altro modo".

Con lui in Croazia ci sono altri due allenatori italiani.

Siamo tre allenatori italiani: io, Gattuso e Tramezzani. Dopo la partita tra noi mi sono confrontato con Gattuso e siamo d'accordo sulla difficoltà del campionato e sul fatto che per un italiano serva un'apertura culturale molto più grande. Impensabile, per esempio, di far mangiare pasta al sugo, pollo e altre cose prima di ogni partita. Sul cibo non c'è rigidità, per esempio. Però d'altro canto trovi ragazzi che lavorano sempre, senza chiedere perché e per come".

Su qualche nome interessante da segnalare in Italia, Coppitelli ha commentato: "Abbiamo Matkovic, un 2006 che vuole tutta Europa ed ha già una valutazione molto importante. Come tanti giovani che abbiamo, deve fare un passaggio di maturazione e modo di lavorare. Però ha qualità veramente importante. E ne abbiamo altri, di ragazzi che faranno bene".