Avanti con Ricci e Ilic: Vanoli vuole riuscire dove Juric ha fallito

Tra Serbia e Italia, è stata una pausa per le nazionali molto positiva per Ivan Ilic e Samuele Ricci. I due centrocampisti del Toro hanno brillato con le rispettive selezioni, specialmente l'azzurro è venuto alla ribalta in campo europeo con la maglia dell’Italia e i tifosi erano un mix di felicità e tristezza. "È un bell’orgoglio per noi granata, ma sarà la prossima plusvalenza di Cairo" è stato il tenore dei messaggi social. Già, perché in particolar modo a Parigi, il classe 2001 ha conquistato tutti: la sua gara contro la Francia è stata da applausi. E lui, rientrato al Filadelfia già nel pomeriggio di mercoledì, si gode il momento. Pure Ilic si è tolto delle belle soddisfazioni, partendo titolare sia contro la Spagna che contro la Danimarca, anche se dopo il bel pareggio contro i campioni d’Europa in carica è arrivata una sconfitta contro la nazionale danese.

Così il tecnico Vanoli ha ripreso a lavorare con i due giocatori, piazzati nella solita mediana con Linetty. È lì, in mezzo al campo, che il Toro ha cominciato a costruire il nuovo gioco con le idee dell'allenatore. E se il polacco ha il compito principale di fare una sorta di difensore aggiunto, andando a recuperare più palloni possibili per poi consegnarli ai compagni dal tasso tecnico superiore, le due mezzali hanno ampia libertà di offendere. Così Ricci e Ilic si stanno esaltando in un modulo che per certi versi è simile a quello di Juric, ma come concetti è agli antipodi. “Il calcio di Vanoli è un po’ diverso, da mezzala ho più possibilità di inserirmi e sono contento perché in queste prime tre giornate abbiamo ottenuto ottimi risultati” ha spiegato l’ex Empoli, mentre il serbo ha mandato anche qualche frecciatina al suo ex allenatore: “Il mister ha portato tutto quello che mancava lo scorso anno e noi lo stiamo ripagando sul campo, siamo riusciti a segnare all'ultimo e quella voglia in più ce la dà proprio Vanoli” diceva dopo il successo di Venezia. Il croato non è mai riuscito ad esaltare davvero la coppia di centrocampisti che in due fa 46 anni e che può rappresentare il futuro del Toro, plusvalenze di Cairo permettendo. E adesso tocca a Vanoli cercare di tirare fuori il massimo dai due talenti classe 2001: a vedere le prime tre giornate di campionato, le sensazioni sono molto positive.