Il pastrocchio
Nell'ultimo anno del quadriennio olimpico le Federazioni dovranno rinnovare gli organi di controllo. Fra queste il calcio, che si trova in una situazione particolare. Se ne è accorto anche il Governo col decreto Mulé. Un segnale forte a un sistema ingessato, che da troppo tempo ha fatto suo il detto "tutto cambi, perché niente cambi".
Scoperto il vaso di Pandora, c'è l'urgenza di cambiare lo statuto per risolvere il problema dei pesi elettorali delle singole componenti. Non si può accettare una divisione col 34% ai Dilettanti, il 20 ai Calciatori, il 10 agli Allenatori, il 17 alla C, il 12 alla A, il 5 alla B e il 2 agli Arbitri. La Serie A pretende di contare per il 50%. Non traina il movimento? Perciò è necessario cambiare lo statuto con un'Assemblea Straordinaria, fissata per il 4 novembre. Seguirà un'Assemblea Elettiva, adottando nuovi criteri. Per il Presidente Federale, il Vicepresidente e il Consiglio Direttivo la decisione entro la fine di novembre. Verranno eletti con le nuove regole fissate il 4 novembre. Quando i Calciatori, gli Allenatori e gli altri anticipano le elezioni col vecchio statuto.
Troppo furbi se vengono confermati i vertici eletti prima dell'Assemblea Straordinaria, perciò insostituibili, come desiderano i padroni del vapore. Per quattro anni ancora conserveranno poltrona e prebende. Si fanno addirittura i nomi del figlio di un politico e di un ex calciatore, graditi all'establishment, alla guida della Serie B. La speranza è che nell'Assemblea Straordinaria non ci sia accordo sulla divisione dei pesi elettorali, per cui il CONI dovrà commissariare e a decidere sarà un commissario ad acta. Servirà ancora un'assemblea straordinaria per l'approvazione. Il CONI, infine, nominerà i vicecommissari per tutte le componenti. E' l'unico pericolo che gli eletti possono correre.