Perucchini: "Sull'Ancona non sapremo mai la verità. Non vedo l'ora di tornare in campo"
Nel corso della diretta odierna di A Tutta C, trasmissione targata TMW Radio e dedicata al mondo della Serie C, è intervenuto il portiere Filippo Perucchini, ora svincolato dopo la mancata iscrizione dell'Ancona alla stagione di Serie C attuale: "Quanto accaduto ad Ancona è stato un fulmine al ciel sereno, nel biennio in cui sono rimasto la società è sempre stata perfetta. Addirittura quattro giorni prima del famoso 4 giugno era anche stata depositata la fideiussione, quindi non c’erano segnali di un certo tipo. Purtroppo la verità non verrà mai fuori al 100%, come spesso accade in queste situazioni, ma dispiace per una piazza che vive di calcio: spero possa ritrovare stabilità, perché merita di stare in palcoscenici importanti”.
Parli della piazza, ma ci sono stati anche altri tesserati e dipendenti che, come te, si sono trovati senza un lavoro. Forse servirebbe più rispetto...
“Sicuramente è stato creato un grosso danno a tutti, perché si parla di calciatori, ma appunto anche di staff, magazzinieri, fisioterapisti ecc. Dispiace dovere vedere come ogni anno accada sempre qualche situazione così, quando invece questi eventi non dovrebbero capitare più. Poi, è vero che per me si erano create alcune situazioni, ma non si sono poi concretizzate: mi sto comunque allenando tutti i giorni, perché la voglia di tornare in campo è grandissima e guardare gli altri giocare è tosta”.
A proposito del campo, l'Ancona ha dato il via al Milan Futuro: che idea ti sei fatto delle seconde squadre in Serie C?
“Sicuramente sono funzionali i club che le promuovono, però non mi fa impazzire come idea. Io ho fatto tanta Serie C e penso che questa sia la categoria anche delle piccole realtà e delle favole: per Milan, Juventus e Atalanta fa comodo avere l'Under 23, perché permette ai propri tesserati di confrontarsi con un campionato professionistico senza dover essere mandati in prestito, ma sono dell'idea che se i giovani sono bravi giocano, come è sempre stato in passato. La Nazionale Italiana è sempre stata tra le più forti, anche quando non c’erano delle regolamentazioni sul minutaggio. Sicuramente ci sono strumenti che aiutano, però ribadisco che il giovane forte gioca in ogni categoria”.
A volte i portieri in Serie C sono spesso under perché si ritiene sia un ruolo dove si fanno meno danni. Non è sbagliato il concetto?
“Ricordo una frase di uno dei Direttori Sportivi più esperti, che è Pantaleo Corvino, che disse che si può sbagliare la moglie ma non il portiere e l’attaccante. Ci sono tanti ragazzi bravi in giro ed è giusto che sbaglino e che crescano. Negli ultimi anni si è creata questa tendenza di partire con un portiere under, ma la realtà è che in Italia bisogna lavorare molto sui settori giovanili e cercare di fare crescere il prima possibile questi ragazzi, dal punto di vista calcistico e umano”.
Che campionato di C stai vedendo in queste prime uscite?
“Le prime giornate sono sempre molto particolari, ci sono molte squadre forti con rose importanti. Sarà come sempre un campionato tosto, difficile e con tante squadre che lotteranno per vincere, soprattutto nel Girone B e Girone C. Ci saranno poi le solite sorprese e ci sarà da divertirsi”.