Cavese, Vanacore lotta col Covid. La compagna: "Peggiora, chiedo d'unire forze mediche"
Sono tanti i messaggi di supporto che, soprattutto da Cava dei Tirreni, stanno arrivando ad Antonio Vanacore, che sta lottando contro il Covid-19: 46 anni, il tecnico in seconda della Cavese ha dovuto iniziare questa battaglia nonostante la giovane età e il fisico sano, senza patologie pregresse, dopo una prima febbre che non aveva però fatto disperare.
Un mese drammatico quello vissuto dal mister, il cui malessere è iniziato alla metà di febbraio: un dolore al pezzo, un po' di spossatezza, una leggera febbre inizialmente scesa con una tachipirina. Poi una prima anomalia al test antigenico, e la riscontrata positività al Covid-19, che lo ha obbligato all'isolamento casalingo prima che le sue condizioni peggiorassero. Vanacore ha infatti iniziato a desaturare, situazione che ha messo in allarme la compagna Adele Delicato, che, tramite un'associazione ospedaliera, ha di fatto allestito in casa una sorta di terapia intensiva, con tanto di ossigeno e monitoraggio della situazione, aggravatasi per un polmonite che in un primo momento non rientrava comunque nei parametri di ospedalizzazione.
Il ricovero presso l'ospedale di Frattamaggiore è stato però abbastanza imminente, ma la situazione clinica del mister è andata sempre peggiorando: da circa 15 giorni è stato intubato, dopo un messaggio di saluto inviato alla compagna, che attraverso i microfoni di TuttoMercatoWeb.com, ha lanciato un grido di aiuto:
"Un enorme grazie vai ai medici dell'ospedale dove Antonio è ricoverato, stanno mostrando una grande umanità oltre che estrema professionalità, parlano molto anche con i familiari, spiegano la situazione: la loto attenzione è massima, e stanno facendo tutto quello che è nelle loro possibilità. Ma la situazione sta precipitando, il mio compagno ha anche degli organi compromessi, e la mia richiesta di aiuto va a tutti i dottori e alle persone che stanno lottando in prima linea contro il virus: se ci fossero tecniche alternative, cure sperimentali, macchinari specifici... chiedo di essere contattata, perché non posso lasciare nulla di intentato. Qua i medici sono molto bravi, ma non posso perdere la speranza. Chiedo di unire le forze mediche, per capire appunto se si possa far altro per far si che Antonio si rimetta quanto prima".