
Messina, Triestina, Lucchese e Foggia a caccia di un futuro. Superando la deadline
Tre situazioni (più una), diverse ma accomunate da una scadenza: quella di questa sera a mezzanotte, entro la quale tutte le società di Serie C dovranno saldare “gli emolumenti dovuti per il mese di febbraio 2025”, pena una nuova penalizzazione in classifica. Una penalizzazione che potrebbe aggravarsi ulteriormente nel caso in cui non vengano corrisposte anche le spettanze dei precedenti trimestri ancora inevasi.
È questo il presente di Messina, Triestina, Lucchese e, molto probabilmente, anche Foggia. Squadre di Lega Pro ancora tutte in corsa, almeno sul campo, per l’obiettivo della salvezza, ma che rischiano di veder vanificati gli sforzi sportivi a causa delle carenze delle rispettive proprietà.
A Messina, alcuni imprenditori locali hanno avviato una raccolta fondi (al momento ancora insufficiente) a sostegno dell’attuale società, che si è impegnata a cedere quanto prima le quote di maggioranza. A Lucca, Trieste e Foggia, invece, dagli azionisti (sempre che ci siano davvero) arrivano solo silenzi, ma nessun bonifico. Con la proprietà dei Satanelli che, seppur più presente rispetto alle altre due, ha deciso di chiudere i rubinetti dopo l’ennesima contestazione da parte della tifoseria.
Il countdown è ormai agli sgoccioli. Quattro città, altrettante tifoserie e squadre attendono di sapere se il loro destino sarà deciso sul rettangolo verde o nelle aule della Giustizia Sportiva. In quella che rischia di diventare una delle stagioni più difficili del recente passato della terza serie.
È questo il presente di Messina, Triestina, Lucchese e, molto probabilmente, anche Foggia. Squadre di Lega Pro ancora tutte in corsa, almeno sul campo, per l’obiettivo della salvezza, ma che rischiano di veder vanificati gli sforzi sportivi a causa delle carenze delle rispettive proprietà.
A Messina, alcuni imprenditori locali hanno avviato una raccolta fondi (al momento ancora insufficiente) a sostegno dell’attuale società, che si è impegnata a cedere quanto prima le quote di maggioranza. A Lucca, Trieste e Foggia, invece, dagli azionisti (sempre che ci siano davvero) arrivano solo silenzi, ma nessun bonifico. Con la proprietà dei Satanelli che, seppur più presente rispetto alle altre due, ha deciso di chiudere i rubinetti dopo l’ennesima contestazione da parte della tifoseria.
Il countdown è ormai agli sgoccioli. Quattro città, altrettante tifoserie e squadre attendono di sapere se il loro destino sarà deciso sul rettangolo verde o nelle aule della Giustizia Sportiva. In quella che rischia di diventare una delle stagioni più difficili del recente passato della terza serie.
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