
Messina fra campo e svolta societaria: al momento resta in piedi solo l'ipotesi estera
Se sul campo il Messina sarà impegnato questa sera in casa della Cavese in una sfida per tenere viva la fiammella di giocare quantomeno i play out, sul fronte societario si cerca di districare la matassa e dare un’accelerazione nelle prossime settimane per arrivare a una svolta che salvi il club anche se al momento permane un silenzio assordante sia da parte di chi detiene la maggioranza del club, ovvero l’AAD Invest Group che però risulta inadempiente al contratto firmato a inizio gennaio per l’80% delle azioni, sia da parte dell’ex patron Pietro Sciotto, che non appare intenzionato a esercitare la clausola per riprendersi la maggioranza della società.
Secondo alcuni pareri legali – si legge sulla Gazzetta dello Sport - “dopo 30 giorni dal 20 marzo la proprietà potrebbe tornare automaticamente in capo a Sciotto, basterebbe inviare agli inadempienti una diffida che contenga il termine perentorio di 30 giorni per saldare quanto pattuito. Dopo di che il contratto non avrebbe più alcun valore. Viceversa, rischierebbe di avere tempi biblici una causa per ottenere un risarcimento per il mancato rispetto degli accordi economici da 2.5 milioni di euro, con un probabilissimo nulla di fatto finale vista la solidità non dimostrata dalla controparte”.
In attesa di capire le mosse di Sciotto va archiviata l’ipotesi dello sbarco di Massimo Ferrero sullo stretto con l’ex patron della Sampdoria che ieri si è defilato visto che non ha trovato interlocutori disposti a parlare con lui. Resta così in piedi un’ipotesi estera composta da alcuni imprenditori radunati da un manager d’origine messinese che lavora però negli Stati Uniti.
Secondo alcuni pareri legali – si legge sulla Gazzetta dello Sport - “dopo 30 giorni dal 20 marzo la proprietà potrebbe tornare automaticamente in capo a Sciotto, basterebbe inviare agli inadempienti una diffida che contenga il termine perentorio di 30 giorni per saldare quanto pattuito. Dopo di che il contratto non avrebbe più alcun valore. Viceversa, rischierebbe di avere tempi biblici una causa per ottenere un risarcimento per il mancato rispetto degli accordi economici da 2.5 milioni di euro, con un probabilissimo nulla di fatto finale vista la solidità non dimostrata dalla controparte”.
In attesa di capire le mosse di Sciotto va archiviata l’ipotesi dello sbarco di Massimo Ferrero sullo stretto con l’ex patron della Sampdoria che ieri si è defilato visto che non ha trovato interlocutori disposti a parlare con lui. Resta così in piedi un’ipotesi estera composta da alcuni imprenditori radunati da un manager d’origine messinese che lavora però negli Stati Uniti.
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