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L'ex dg Piacenza Scianò: "Squadre di Serie C in difficoltà, i bilanci sono chiari"
"La C non regge più, i bilanci delle società parlano chiaro". Intervistato da TuttoC, l'ex direttore generale del Piacenza, Marco Scianò, dice la sua sul momento del campionato di terza serie: "Penso che ora si debba puntare nettamente ad una C con un taglio drastico dei costi, i ricavi sono esigui ed è difficile pensare che possano crescere a sufficienza per compensare. La C oggi non regge più, ma soprattutto dato che per i presidenti è solo una corsa affannosa a coprire costi non c’è spazio per quegli investimenti che danno un valore aggiunto come investire in allenatori, dirigenti, infrastrutture.
Leggendo i bilanci, dati alla mano, i club di C perdono oltre 150 milioni di euro, come somma tra perdite di bilancio e le sponsorizzazioni che i presidenti immettono nei club, il costo del lavoro poi è al 90% rispetto i ricavi: parlare di modello di fare calcio tecnicamente fallito non deve essere una vergogna, ma una presa di consapevolezza per mettere in campo cure drastiche e non palliative".
Il salary cap?
"Il sistema dei ricavi da diritti tv è al capolinea, questo penso sia ormai ben comprensibile. Quanto successo in B evidenzia in anticipo che nessun operatore alla prossima tornata di contrattazioni sarà disposto a pagare i diritti tv come li ha paga ora cioè più di 1 miliardo di euro per anno e di conseguenza A, B e C non potranno contare su quegli importi. Quindi calando i diritti tv bisognerà trovare nuovi tipi di ricavi, ma penso che oggi la priorità è adottare un modello che porti a tagliare nettamente subito i costi. Come detto non sono accettabili perdite di bilancio come quelle che ho citato prima".
Leggendo i bilanci, dati alla mano, i club di C perdono oltre 150 milioni di euro, come somma tra perdite di bilancio e le sponsorizzazioni che i presidenti immettono nei club, il costo del lavoro poi è al 90% rispetto i ricavi: parlare di modello di fare calcio tecnicamente fallito non deve essere una vergogna, ma una presa di consapevolezza per mettere in campo cure drastiche e non palliative".
Il salary cap?
"Il sistema dei ricavi da diritti tv è al capolinea, questo penso sia ormai ben comprensibile. Quanto successo in B evidenzia in anticipo che nessun operatore alla prossima tornata di contrattazioni sarà disposto a pagare i diritti tv come li ha paga ora cioè più di 1 miliardo di euro per anno e di conseguenza A, B e C non potranno contare su quegli importi. Quindi calando i diritti tv bisognerà trovare nuovi tipi di ricavi, ma penso che oggi la priorità è adottare un modello che porti a tagliare nettamente subito i costi. Come detto non sono accettabili perdite di bilancio come quelle che ho citato prima".
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