Massimo Brambilla, tecnico della Juventus Next Gen, ha toccato diversi temi nella prima intervista dal suo ritorno in bianconero: "Sono tornato in un ambiente in cui sono stato bene per due anni, e sono andato via solo tre mesi fa, quindi mi sembra di non essermene mai andato: qui sono stati anni ricchi di soddisfazioni, quindi sono molto contento di essere qui. E’ normale che abbia trovato un ambiente con un po’ colpito da questi ultimi mesi, e anche dal cambio di allenatore, ma devo dire che fin dal primo allenamento ho visto che c’è voglia di rivalsa, e consapevolezza che ci siano tutti i presupposti per ribaltare la situazione. Da un lato è normale che ci siano state difficoltà, storicamente è così per la Next Gen, che ci mette qualche settimana a ingranare, in modo quasi fisiologico. Il tempo e le partite per ribaltare la situazione ci sono, non bisogna aspettare nemmeno un minuto e mentalizzarsi sul fatto che ci sarà da lottare, da essere gruppo, giocando con il coltello fra i denti. E devo dire che fin dai primi allenamenti ho visto che i ragazzi stanno comprendendo bene la situazione: ho parlato tanto con la squadra e lo staff, cercando di rendermi conto di cosa potesse non aver funzionato nel modo migliore, lavorando principalmente sulla mente, che deve liberarsi dalla negatività.
Non si può avere la testa pesante, in questo momento: la nostra attenzione deve essere sul lavoro, sull’allenamento, sulla prestazione".
Il prossimo avversario porta il nome del Crotone: "Sarà la prima di tre partite ravvicinate e molto importanti, che dobbiamo affrontare pensando a fare al massimo la prestazione, perché il risultato è figlio di questo: devo dire che in questa settimana ho visto, giorno dopo giorno, alzare il livello, quindi sono fiducioso. Il Crotone è una squadra che si è messa alle spalle una partenza difficile e adesso va forte, ha fatto tanti risultati utili, è in fiducia, segna molti gol. Sicuramente un avversario forte, ma lo ripeto, la principale cosa che mi interessa è come giocheremo noi, e siamo pronti. Dobbiamo uscire dal campo con la consapevolezza di aver dato tutto".