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Zauli si presenta: "Al Perugia non si dice di no. Voglio piacere, entrare nella storia del club"TUTTO mercato WEB
© foto di FEDERICO SERRA
ieri alle 22:03Serie C
di Claudia Marrone

Zauli si presenta: "Al Perugia non si dice di no. Voglio piacere, entrare nella storia del club"

Dopo aver sostenuto il primo allenamento con la squadra, fissato alle ore 15:00, il neo tecnico del Perugia Lamberto Zauli si è presentato alla stampa, nel corso delle conferenza tenuta subito dopo la seduta atletica: "Non è retorica, ma quando ti chiama il Perugia davvero non si può dire di no - si legge su calciogrifo.it -. Qui ho giocato tante partite, sono molto contento, mi piace allenare dove c’è passione, mi piace prendere la responsabilità di allenare una squadra forte come il Perugia in una realtà così blasonata".

Andando alla squadra: "Sono convinto che ci sia un mix importante di giovani ed esperti. Mi è capitato casualmente di essere a Pesaro e di vedere giocare la squadra, lungi da me giudicare chi mi ha preceduto, anzi, mi sento di salutare Formisano, un ragazzo che esce da qui con tante ambizioni in una giornata particolare di una settimana ancor più particolare, con due partite da giocare a stretto giro di cui la prima in casa della Torres che lotta per il vertice. Dal suo lavoro cercherò di ripartire nell’immediato visto che non avremo il tempo di fare altro. Il mio obiettivo è quello di piacere, di entrare in una mentalità, in una cultura, in una storia. Poi se si crea empatia con la società, la gente, i programmi si possono allungare. Qui c’è una storia incredibile, sono passati giocatori importantissimi ma il blasone su questi ragazzi non deve pesare. Farò di tutto per essere giudicato un allenatore positivo, una persona seria che possa allenare il Perugia".


Sulle idee di calcio: "Affrontiamo un campionato difficilissimo, ci sono piazze importantissime che lottano per tornare nel calcio che conta. Ho chiesto spregiudicatezza, voglia di esprimersi al massimo, responsabilità: ho una passione per questo sport, l’unico modo per vivere il calcio per me è adrenalina, gioia per la vittoria, delusione per la sconfitta. In un gruppo siamo tutti uguali per le regole, ma i valori dei giocatori non sono tutti uguali. Bisogna ottenere personalità e qualità, i giocatori devono portare a casa i numeri, è un lavoro. Credo che in un gruppo si debbano creare gerarchie sane e poi diventa fondamentale il ruolo della società e dello staff con i giocatori che stanno fuori e che lottano per conquistarsi il posto. Quando nel calcio tutto questo funziona, si crea sempre qualcosa di straordinario".

Conclude: "Dobbiamo riconquistare i tifosi? Una vittoria è bello condividerla, la si condivide con chi ama il Perugia. Riuscire a creare quell’empatia tra tifoso e squadra è un obiettivo per chi scende in campo e chi ha responsabilità di scelta".