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Pro Vercelli, Cannavaro: "Vogliamo far crescere i giovani e riportare la gente allo stadio"
“Ringrazio innanzitutto il presidente per le belle parole nei miei confronti. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare e ripagare la fiducia che mi è stata data”. Esordisce così il neo tecnico della Pro Vercelli Paolo Cannavaro nella conferenza stampa di presentazione parlando di come sia stato convinto dal club ad accettare la proposta: “Ci siamo parlati e confrontati, vogliamo far crescere i giocatori e proporre un gioco che porti la gente allo stadio, vogliamo che vengano a sostenerci con passione e divertimento. - prosegue l’ex difensore come riporta Magicapro.it - Ho in testa tante idee, da provare a trasmettere ai miei giocatori, ci vorrà grande dedizione al lavoro da parte dei ragazzi. In questi giorni mi sono sentito spesso con il direttore e stiamo pianificando il tutto, per far sì che si parta con il piede giusto”.
Spazio poi alle sensazioni e agli obiettivi: “Sono davvero felice di essere qui, non è una frase di circostanza, e questa è una grande occasione per me perché quando si inizia a lavorare da soli è difficile trovare qualcuno che creda in te, ma io qui mi sento davvero voluto. Ognuno di noi sta uscendo dalla propria comfort zone e questa sarà la nostra forza sicuramente. - prosegue ancora Cannavaro – La società punta su una linea verde da coltivare, giocatori presi e cresciuti con un’idea di prospettiva e io so che devo lavorare con i giovani e non sono spaventato. Il Girone A? Non sto mai fermo e cerco sempre di aggiornarmi, so che ha qualcosa in più dal punto di vista tecnico, ci sono giocatori che vengono fuori dai settori giovanili delle grandi squadre. Il Girone del Sud ha più pressione, ma ai play off spesso le squadre del Girone A prevalgono”.
Infine il tecnico si sofferma sul rapporto con il fratello Fabio Cannavaro di cui è stato vice anche nell’ultima avventura a Udine: “Dopo l’avventura in Friuli mi ero già confrontato con lui e avevo deciso di allenare da solo, sentivo questa necessità perché voglio mettermi in gioco. Lui mi ha detto che ho fatto benissimo ad accettare questa piazza, non mi avrebbe mai mandato via, ma ho deciso di staccarmi perché credo in qualcosa e credo si possa avverare. So che c’è tanta curiosità per capire cosa può portare Paolo Cannavaro come allenatore. Prima nel calcio prevaleva la tecnica sul fisico, oggi la situazione si è capovolta, ma occorre aggiungere alle questioni tecniche la forza e la cattiveria. Per un allenatore arrivare in un posto così vuol dire essere ad un ottimo punto. Mi sono portato il preparatore atletico Nicandro Vizoco, che ho conosciuto negli anni d’oro al Sassuolo, e l’allenatore in seconda che sarà Rolando Bianchi, con cui ho condiviso tanto sul campo”.
Spazio poi alle sensazioni e agli obiettivi: “Sono davvero felice di essere qui, non è una frase di circostanza, e questa è una grande occasione per me perché quando si inizia a lavorare da soli è difficile trovare qualcuno che creda in te, ma io qui mi sento davvero voluto. Ognuno di noi sta uscendo dalla propria comfort zone e questa sarà la nostra forza sicuramente. - prosegue ancora Cannavaro – La società punta su una linea verde da coltivare, giocatori presi e cresciuti con un’idea di prospettiva e io so che devo lavorare con i giovani e non sono spaventato. Il Girone A? Non sto mai fermo e cerco sempre di aggiornarmi, so che ha qualcosa in più dal punto di vista tecnico, ci sono giocatori che vengono fuori dai settori giovanili delle grandi squadre. Il Girone del Sud ha più pressione, ma ai play off spesso le squadre del Girone A prevalgono”.
Infine il tecnico si sofferma sul rapporto con il fratello Fabio Cannavaro di cui è stato vice anche nell’ultima avventura a Udine: “Dopo l’avventura in Friuli mi ero già confrontato con lui e avevo deciso di allenare da solo, sentivo questa necessità perché voglio mettermi in gioco. Lui mi ha detto che ho fatto benissimo ad accettare questa piazza, non mi avrebbe mai mandato via, ma ho deciso di staccarmi perché credo in qualcosa e credo si possa avverare. So che c’è tanta curiosità per capire cosa può portare Paolo Cannavaro come allenatore. Prima nel calcio prevaleva la tecnica sul fisico, oggi la situazione si è capovolta, ma occorre aggiungere alle questioni tecniche la forza e la cattiveria. Per un allenatore arrivare in un posto così vuol dire essere ad un ottimo punto. Mi sono portato il preparatore atletico Nicandro Vizoco, che ho conosciuto negli anni d’oro al Sassuolo, e l’allenatore in seconda che sarà Rolando Bianchi, con cui ho condiviso tanto sul campo”.
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