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Caracciolo sulle seconde squadre: "Importanti per i top club, ma penalizzanti per le piccole"
tmwradio
Ospite: Andrea Caracciolo
A TUTTA C con Luca Calamai e Daniel Uccellieri
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Il presidente del Lumezzane, Andrea Caracciolo, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di TMW Radio all'interno della trasmissione 'A Tutta C' in cui si è soffermato anche sull’importanza della terza serie nella crescita dei giovani e muovendo una critica al progetto seconde squadre che al momento vede solo Atalanta e Juventus in campo con il Milan che molto probabilmente le seguirà nella prossima stagione.
La Serie C è da sempre il palcoscenico attraverso il quale si mettono in mostra i talenti del domani. Cosa si può fare per migliorare questo tipo di lavoro?
“Il discorso è molto ampio. Zola ho avuto il piacere di ascoltarlo nelle riunioni organizzate a Firenze e ho avuto ottime sensazioni. Quello che vogliamo fare qui a Lumezzane è cercare di costruire delle strutture adatte e avere degli istruttori adatti per il settore giovanile. Potrei prendere giocatori, spendere soldi e vincere il campionato. Il progetto però parte dalle strutture e dalle persone giuste, servono elementi in grado di trasmettere l’educazione calcistica, non solo la tattica ma anche la tecnica. È un percorso che ha bisogno di tempo, bisogna essere lungimiranti. Il settore giovanile non è come la prima squadra”.
Chiudiamo con una domanda extra campo: che ne pensa del progetto seconde squadre?
“È un percorso sicuramente importante per i top club che hanno la possibilità di seguire i loro giovani. Per le piccole società è penalizzante perché prima i giovani delle grandi squadre potevano venire a giocare in società come il Lumezzane, per noi dunque diventa più complicato. Secondo me a noi piccole società questo discorso può penalizzare, poi si può andare avanti anche così”.
La Serie C è da sempre il palcoscenico attraverso il quale si mettono in mostra i talenti del domani. Cosa si può fare per migliorare questo tipo di lavoro?
“Il discorso è molto ampio. Zola ho avuto il piacere di ascoltarlo nelle riunioni organizzate a Firenze e ho avuto ottime sensazioni. Quello che vogliamo fare qui a Lumezzane è cercare di costruire delle strutture adatte e avere degli istruttori adatti per il settore giovanile. Potrei prendere giocatori, spendere soldi e vincere il campionato. Il progetto però parte dalle strutture e dalle persone giuste, servono elementi in grado di trasmettere l’educazione calcistica, non solo la tattica ma anche la tecnica. È un percorso che ha bisogno di tempo, bisogna essere lungimiranti. Il settore giovanile non è come la prima squadra”.
Chiudiamo con una domanda extra campo: che ne pensa del progetto seconde squadre?
“È un percorso sicuramente importante per i top club che hanno la possibilità di seguire i loro giovani. Per le piccole società è penalizzante perché prima i giovani delle grandi squadre potevano venire a giocare in società come il Lumezzane, per noi dunque diventa più complicato. Secondo me a noi piccole società questo discorso può penalizzare, poi si può andare avanti anche così”.
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