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Pesoli: "Pescara, il Pontedera avrebbe meritato di più. Zeman addio che pesa"
tmwradio
Ospite: Emanuele Pesoli
A TUTTA C con Luca Calamai e Daniel Uccellieri
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Sabato prenderà il via sabato la corsa playoff del Pescara di Emmanuel Cascione. Sul momento del Delfino si è espresso tramite i microfoni di TMW Radio all'interno della trasmissione 'A Tutto C' l'ex tecnico del club abruzzese Emanuele Pesoli:
Mister iniziamo dal 2-2 col Pontedera martedì sera. Che gara è stata?
“Parlando di dati oggettivi il Pontedera ha fatto un’ottima partita con una proposta di calcio molto interessante. Ha dimostrato che non è stata un caso la stagione vissuta dalla squadra, nonostante i pronostici non fossero a favore. Ai punti il Pontedera meritava qualcosa in più, è stata una partita molto dura e dai due volti per il Pescara. Nel primo tempo è stato in partita, nella ripresa invece ha sofferto molto una squadra ben organizzata come il Pontedera”.
Quanto è stato difficile per il Pescara in questa stagione superare l'addio di Zdenek Zeman?
“Il Pescara è stato costruito a immagine e somiglianza di mister Zeman, qualsiasi inserimento poteva essere difficile. Emmanuel Cascione ha dato tranquillità, ha cambiato poco e non si è inventato nulla. Ha dato più equilibrio e più schermo alla difesa, ha cercato di tenere le linee più strette. Non è quel calcio che entusiasma, ma in qualche modo bisogna adattarsi anche alla categoria”.
Che avversario sarà la Juventus Next Gen per il Delfino?
“Non vorrei contraddirvi, ma credo che la Juventus possa andare in Serie B e quindi credo che l’entusiasmo di questa squadra possa essere molto pericoloso. Ci sono elementi di assoluto prospetto, è una delle rose dal valore economico più importante e qualcosa c’è in questa rosa. L’esperienza che hanno pagato all’inizio del girone d’andata dove erano in zona retrocessione ora hanno avuto una crescita esponenziale. Il gap d’esperienza è stato colmato dall’enorme qualità che hanno i ragazzi”.
Allargando lo spettro d'analisi sui playoff, chi si attende come protagonista di queso finale di stagione?
“Ho seguito la Serie C in generale, ho seguito i tre gironi ed è facile parlare di squadre come Padova, Benevento o Avellino. Credo che una sorpresa può essere la Carrarese, che mi sorprende per qualità e organizzazione di gioco. Un’altra squadra che non lascerei troppo in disparte è il Taranto, che vive un entusiasmo clamoroso grazie a un allenatore come Capuano. Il mister non cambia, è favoloso nella comunicazione ed è un motore trainante per tutti. Crea una famiglia totale con la piazza e Taranto come piazza focosa e innamorata del calcio è terreno fertile per lui. Adesso il Taranto è problematico per tutti. Non dimentichiamo anche il grandissimo lavoro di mister Donati al Legnago, è un’altra squadra che potrebbe camminare parecchio in questi playoff”.
Mister iniziamo dal 2-2 col Pontedera martedì sera. Che gara è stata?
“Parlando di dati oggettivi il Pontedera ha fatto un’ottima partita con una proposta di calcio molto interessante. Ha dimostrato che non è stata un caso la stagione vissuta dalla squadra, nonostante i pronostici non fossero a favore. Ai punti il Pontedera meritava qualcosa in più, è stata una partita molto dura e dai due volti per il Pescara. Nel primo tempo è stato in partita, nella ripresa invece ha sofferto molto una squadra ben organizzata come il Pontedera”.
Quanto è stato difficile per il Pescara in questa stagione superare l'addio di Zdenek Zeman?
“Il Pescara è stato costruito a immagine e somiglianza di mister Zeman, qualsiasi inserimento poteva essere difficile. Emmanuel Cascione ha dato tranquillità, ha cambiato poco e non si è inventato nulla. Ha dato più equilibrio e più schermo alla difesa, ha cercato di tenere le linee più strette. Non è quel calcio che entusiasma, ma in qualche modo bisogna adattarsi anche alla categoria”.
Che avversario sarà la Juventus Next Gen per il Delfino?
“Non vorrei contraddirvi, ma credo che la Juventus possa andare in Serie B e quindi credo che l’entusiasmo di questa squadra possa essere molto pericoloso. Ci sono elementi di assoluto prospetto, è una delle rose dal valore economico più importante e qualcosa c’è in questa rosa. L’esperienza che hanno pagato all’inizio del girone d’andata dove erano in zona retrocessione ora hanno avuto una crescita esponenziale. Il gap d’esperienza è stato colmato dall’enorme qualità che hanno i ragazzi”.
Allargando lo spettro d'analisi sui playoff, chi si attende come protagonista di queso finale di stagione?
“Ho seguito la Serie C in generale, ho seguito i tre gironi ed è facile parlare di squadre come Padova, Benevento o Avellino. Credo che una sorpresa può essere la Carrarese, che mi sorprende per qualità e organizzazione di gioco. Un’altra squadra che non lascerei troppo in disparte è il Taranto, che vive un entusiasmo clamoroso grazie a un allenatore come Capuano. Il mister non cambia, è favoloso nella comunicazione ed è un motore trainante per tutti. Crea una famiglia totale con la piazza e Taranto come piazza focosa e innamorata del calcio è terreno fertile per lui. Adesso il Taranto è problematico per tutti. Non dimentichiamo anche il grandissimo lavoro di mister Donati al Legnago, è un’altra squadra che potrebbe camminare parecchio in questi playoff”.
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