Potenza, De Giorgio: "Ero l'ultimo arrivato, la società ha creduto in me"
Il Potenza travolge il Latina nella ripresa e aggancia momentaneamente il Monopoli al terzo posto. Pietro De Giorgio, tecnico dei lucani, analizza la partita: "Abbiamo fatto i migliori 15 minuti iniziali della stagione, siamo andati in vantaggio e potevamo chiuderla in altre due o tre situazioni. Sembrava che il Latina fosse in difficoltà, invece noi abbiamo sbagliato troppo e loro sono usciti fuori, mettendoci in grande difficoltà. Nel secondo tempo eravamo entrati col piglio giusto, abbiamo preso gol su un episodio nel quale abbiamo sbagliato con la linea difensiva. Dopo l'uno a uno ero sereno perché mi aspettavo la reazione, anche se dobbiamo imparare a gestire meglio le partite e a chiuderle. Una volta tornati in vantaggio c'è stata solo una squadra in campo. Rosafio? Quando calcia le punizioni, otto volte su dieci la mette lì. Faccio i complimenti a lui, lo aspettavamo da diversi mesi, ma anche a tutti gli altri ragazzi".
Sulle scelte di formazione e gli obiettivi della squadra: "Mazzeo? In rifinitura abbiamo perso D'Auria e Rossetti e l'abbiamo schierato. I giovani devono debuttare, la società sta facendo un gran lavoro sul settore giovanile e sono sicuro che usciranno altri elementi interessanti perché l'indirizzo che abbiamo preso non si vede spesso in Serie C. Questa squadra ha ancora grandi margini di miglioramento, i 29 punti sono inaspettati e rappresentano un traguardo importante che si lega ai giovani e al gioco espresso. Questo cammino è la ciliegina sulla torta per l'impegno che i ragazzi ci mettono ed è un premio che la società e la città meritano. La salvezza ora è abbastanza facile da raggiungere e l'obiettivo è fare 3-4 vittorie per arrivare a quota 43, poi faremo il passo successivo perché un conto è giocare per salvarsi, un conto è alzare l'asticella. Io devo ringraziare la società perché non ho mai allenato e loro hanno avuto il coraggio di mettermi in panchina e osare. Se fossimo retrocessi l'anno scorso, forse vi sareste ricordati di me come l'allenatore che aveva mandato il Potenza in Serie D. Ho la fortuna di avere un direttore sportivo sempre presente e di essere amato dalla piazza".